Sanremo, conferenza stampa online. Coletta: «Festival rappresenta unione del Paese»

9 febbraio 2021 | 12:00
Share0
Sanremo, conferenza stampa online. Coletta: «Festival rappresenta unione del Paese»

Per la prima volta la conferenza non si è svolta al teatro del Casinò di Sanremo

Sanremo. «Venendo alla conferenza oggi, pensavo che esattamente un anno fa eravamo tutti riuniti, in presenza, a Sanremo a commentare un festival straordinario, che si era concluso la sera prima e che davvero aveva centrato l’obiettivo in tutte le direzioni, non soltanto nel tecnicismo degli ascolti». Lo ha detto, davanti a una platea virtuale di oltre cento giornalisti, il direttore di Rai1 Stefano Coletta.

E’ stato il dirigente Rai ad aprire, con il suo intervento, la conferenza stampa del Festival di Sanremo 70+1. Coletta ha ricordato che proprio il Festival del 2020 è stato «l’ultimo momento di condivisione piena per noi che facciamo questo mestiere». «Tanti di noi si sono chiesti proprio come riferimento temporale, se il Covid fosse già presente nelle nostre vite, perché eravamo tutti un po’ malaticci», ha aggiunto.

Ma Sanremo sarà, nonostante le distanze imposte dal Covid-19, un’occasione di unione. «Se quel Sanremo ha unito davvero giovani e anziani, ha messo insieme in un rito collettivo che si ripete da più di 70 anni, ci prepariamo a questo Sanremo perché rappresenta un’occasione di unione del Paese», ha detto Coletta.

«La grande macchina Rai è al lavoro da molti mesi per questa nuova edizione – ha aggiunto – Il nostro intento è che questo rito collettivo che ci apprestiamo a rimettere in scena possa davvero non essere il Festival della rinascita, come tutti auspicavamo, ma il Festival della consapevolezza. Perché arrivano consapevoli che tutto il sovvertimento delle regole di vita lascia però la fame e la voglia di essere nutriti anche da spazi di afflato comune: il servizio pubblico deve informare, ma anche trattenere».

Insomma, che non ci sarà il “classico” Festival, è chiaro e risaputo. Ma si avrà, secondo Coletta, «la consapevolezza che è un Festival particolare perché piomba all’interno di una pagina difficile, ma che vuole arrivare in tutte le case degli italiani per riempire quel disorientamento. Saltare a piè pari l’edizione avrebbe significato allargare il senso del disorientamento».