Legge Zan, Riolfo: «Lega contro odio e violenza difende la libertà di pensiero»
«Un testo ulteriormente discriminatorio in materia di odio e violenza per motivi di identità di genere e orientamento sessuale. Abbiamo espresso forti perplessità sull’approvazione di questa norma così come formulata dal centrosinistra»
Genova. «In consiglio regionale la Lega ha votato contro la mozione della minoranza che chiedeva il sostegno all’approvazione della proposta diLegge Zan. Un testo ulteriormente discriminatorio in materia di odio e violenza per motivi di identità di genere e orientamento sessuale. Infatti, abbiamo espresso, anche in Parlamento, forti perplessità sull’approvazione di questa norma così come formulata dal centrosinistra.
Una proposta per noi discriminatoria perché non contempla alcune categorie, creando ulteriori difformità. Che dire delle persone che non saranno altrettanto tutelate dalla nuova norma come i senza tetto, psicologicamente fragili, poveri, deboli, disadattati e tanti altri? Secondo il paradosso della sinistra, chi compirà gli stessi reati nei confronti di queste persone avrà pene più miti, trattamento più favorevole e differente rispetto ai primi. Allo stesso modo, chi subirà violenza o discriminazione per ragioni di orientamento sessuale riceverà una posizione privilegiata rispetto a chi subirà una violenza tout court e quindi ci sarà un trattamento diverso nella valutazione della commissione di delitti, senza alcuna legittima giustificazione.
In secondo luogo, la proposta di Legge Zan introduce un nuovo reato di opinione, ma un’idea va combattuta con un’altra idea e non con l’introduzione di un reato. Lo stesso viene fatto all’art. 4 laddove viene introdotto il cosiddetto articolo ‘Salva idee’ che preserverebbe ‘la libera espressione’ ma che poi continua sostenendo la legittimità di tali condotte ‘purché non idonee a determinare il concreto pericolo del compimento di atti discriminatori e violenti’. Inoltre, la Legge Zan intende introdurre nella scuola primaria temi complessi quali omofobia, lesbofobia, bifobia, transfobia. E’ assolutamente inaccettabile che tali concetti siano imposti tramite un orientamento definito per legge e non attraverso un’opera di sensibilizzazione sociale». Lo ha dichiarato il consigliere regionale Mabel Riolfo (Lega).