La morte di Alessio Vinci resta un giallo, Procura di Roma in cerca di particolari per far luce sul decesso

5 febbraio 2021 | 15:08
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La morte di Alessio Vinci resta un giallo, Procura di Roma in cerca di particolari per far luce sul decesso

Ipotesi di reato: istigazione al suicidio. Ma mancano elementi

Ventimiglia. Resta avvolta nel mistero, la morte del 18enne Alessio Vinci: il brillante studente di Ventimiglia, iscritto al primo anno di Ingegneria Aerospaziale del Politecnico di Torino, il cui corpo è stato rinvenuto la mattina del 18 gennaio 2019 ai piedi di una gru alta 50 metri situata all’interno di un cantiere di Porte Maillot, a Parigi.

Ad assistere la famiglia del giovane, per la cui morte è ipotizzato contro ignoti un reato di istigazione al suicidio, è l’avvocato Marco Noto. Il legale ha parlato con il pubblico ministero Stefania Stefanìa, che coordina le indagini per conto dell’ufficio della Procura di Roma a cui competono i reati che coinvolgono gli italiani all’estero.

Gli inquirenti hanno effettuato accertamenti sia sul computer di Alessio che sul suo smartphone, periziando anche i tabulati telefonici del giovane, alla ricerca di possibili tracce o particolari in gradi di spiegare in qualche modo il mistero della morte di un ragazzo, almeno all’apparenza, sereno. Oltre al giallo delle frasi in codice lasciate dallo studente, la scelta di recarsi a Parigi mentendo ai familiari, il mistero della ricevuta di una grossa vincita a Monaco mai trovata, resta da capire, soprattutto, il perché gli amici di Alessio e i suoi compagni di università non abbiano mai cercato di collaborare con gli investigatori per far luce su quanto accaduto.

Se il magistrato dovesse decidere di archiviare il caso, in presenza di spunti investigativi l’avvocato Marco Noto potrebbe presentare opposizione entro quindici giorni dall’archiviazione.

Al momento, nonostante siano passati due anni dalla morte, quanto accaduto davvero ad Alessio resta un mistero.