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Enrico Lupi (Camera di Commercio): «Situazione difficile, ma la provincia di Imperia resiste»

19 febbraio 2021 | 18:15
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L’impegno del presidente per una Camera delle Riviere efficiente e autorevole

Imperia. Videointervista al presidente della Camera di Commercio Riviere di Liguria Enrico Lupi: economia del territorio e pandemia, ma non solo, i temi affrontati da Lupi.

Presidente Lupi economia del territorio e pandemia, qual è la situazione attuale?

«La situazione attuale è estremamente complicata, come è facile capire. Purtroppo la pandemia è partita nel febbraio-marzo 2020 ed è tutt’oggi in essere con punte di criticità anche molto forti, per quel che riguarda la provincia è anche la nazione stessa. Possiamo fare uno spaccato tra un minimo di consuntivo del 2020 e una valutazione e anche un po’ previsionale sul  2021. Nel 2020 il primo impatto del lockdown, quello di marzo-aprile, ha danneggiato le imprese. Poi nel periodo estivo l’effetto elastico è stato positivo.  Purtroppo, poi, con l’autunno con il ricrescere di questa situazione difficile di contagio,  il 2020 si chiude con segno meno in senso generalizzato salvo quella una boccata d’ossigeno, come raccontavo prima, per quella finestra estiva.  In controtendenza l’agroalimentare ha tenuto, vuoi perché sono aumentati i consumi alimentari necessariamente, vuoi perché rimanendo tutti chiusi in casa, l’alimentazione è diventata non solo necessità primaria, ma anche elemento diversivo, mettiamola così.  Anche per quanto riguarda l’esportazione dell’agroalimentare, avendo noi questa caratterizzazione di essere la provincia dell’olio di qualità, quindi siamo riusciti a mantenere anche all’estero questo brand, diciamo positivo, però il segno, nel senso generalizzato, è meno. C’è stato il congelamento del tasso di disoccupazione perché sono vietati i licenziamenti, ma un grosso crollo delle assunzioni stagionali. Quindi, anche nell’occupazione abbiamo avuto un pesante segno meno. Purtroppo credo che fino a maggio continueremo a soffrire poi con questa strategia dell'”apri e chiudi”, lo dico con una punta di polemica, azioni sconsiderate da parte di chi ci ha governato fino a ieri, lo dico con molta chiarezza assumendomi la sua responsabilità, come l’ultimo episodio di annunciare che i ristoranti sono chiusi la domenica 14 febbraio, San Valentino, il venerdì sera alle 21, è stato veramente un omicidio a sangue freddo. Se la campagna dei vaccini prenderà un impulso maggiore nel senso velocità e diffusione e l’avvicinarsi della stagione estiva che contempera una minor pressione dell’effetto pandemico dovremmo, nel secondo semestre, come dire,  crescere positivamente Auspico che il combinato disposto, ripeto della stagionalità, ma soprattutto della vaccinazione maggiormente diffusa e veloce, ci porti non dico uscire completamente dal tunnel, ma a iniziare la risalita, quindi portare  un beneficio maggiore per quel che riguarda le attività».

Presidente, in questo quadro quali sono i punti di forza e quelli di debolezza dell’economia della provincia di Imperia?

«La debolezza è funzionale alla necessaria sussidiarietà della ricchezza di altri. Traduco. Noi siamo, come dicevo, una provincia a forte caratterizzazione terziaria, quindi siamo collegati a  benessere di reddito generale, primo. Secondo il turismo per noi è una è un pilastro fondante nel momento in cui tutti i flussi delle persone sono bloccati ormai da gennaio 2020, mettiamola così, e quindi,  venendo meno velocità di trasferimento di turisti italiani e stranieri, abbiamo girato a bassissima velocità e abbiamo l’economia condizionata, ripeto dallo stato generale delle cose. Punto di forza è che la terziarizzazione è anche più veloce nelle capacità di reazione. Agricoltura e industria hanno bisogno di  di tempi di programmazione molto più lunghi, quindi questo, a mio avviso, può essere un punto di forza,  ferme restando le condizioni generali. Sul turismo 2021, io sono fortemente ottimista perché, pur la situazione  pandemica nel mondo  non si risolverà sicuramente nel 2021 e rimarrà la preoccupazione di ogni cittadino di uscire dai confini del paese, avremo una forte presenza turistica italiana sui nostri territori che supplirà alla carezza degli stranieri».

Quale dev’essere il ruolo delle Camere di commercio nei confronti delle imprese e delle istituzioni? 

La nostra Camera Commercio di Imperia, Savona, La Spezia, deve avere, a mio avviso, un ruolo estremamente dinamico caratterizzato da efficienza e tempestività. Due sono i macrotemi: un servizio obbligatorio determinato dalle leggi, l’altro la capacità di promuovere ed innovare, di accompagnare le imprese di stimolare e aiutare a crescere. Per la prima parte dobbiamo aumentare l’efficienza e la capacità di risposta pur con le mille difficoltà che sappiamo per la situazione pandemica, naturalmente. Però qualche segnale bisogna darlo e io mi impegno in questo senso, sia pure con molta difficoltà è molta fatica.  La seconda funzione è quella di cercare di captare, interpretare, con l’aiuto delle associazioni di categoria le attese e le problematiche delle imprese, cercare di dar loro soluzioni e anche sostegno concreto, se possibile con le poche risorse che abbiamo. Si deve guadagnare sul campo l’autorevolezza per essere interlocutori privilegiati nei confronti delle istituzioni pubbliche, mi riferisco non solo a quelle locali, ma anche alla Regione Liguria. Questa credo che sia una scommessa che, in tempi di difficoltà assoluta, oggi deve diventare l’imperativo. Altrimenti la funzione poi viene difficilmente capita».