Dramma di Casa Serena, pronti gli esposti delle famiglie delle vittime
Per l’assessore Pireri il contagio è partito da un’operatrice che serviva il tè a tutti gli ospiti
Sanremo. Il dramma di Casa Serena e delle 25 vittime ad oggi del focolaio di Covid-19 finisce al centro della seduta del consiglio comunale di questa sera. Ad aprire la discussione è stata l’interrogazione programmata del consigliere della Lega Daniele Ventimiglia che, rivolgendosi all’assessore ai Servizi Sociali e vicesindaco Costanza Pireri, ha annunciato la presentazione di alcuni esposti in procura della Repubblica da parte delle famiglie che hanno patito la perdita di un caro a causa del cluster.
«La mia interrogazione non vuole essere polemica, perché di fronte a 25 vittime l’unica cosa che si può fare e pretendere che vengano date spiegazioni sul rispetto dei protocolli applicati nella nostra Rsa comunale, ha spiegato il capogruppo del Carroccio. Se è vero che praticamente tutte le vittime avevano patologie pregresse, è altrettanto vero che il Covid è stata la spintarella finale per persone che vivevano in condizioni precarie. Doveroso dare spiegazioni su come sia stato possibile che Casa Serena abbia subito uno dei cluster più importanti di tutta Italia dallo scoppio della seconda ondata. Ringrazio il lavoro svolto dalla nostra Asl che è riuscita a tamponare una situazione emergenziale, ma qualcosa non ha funzionato».
Pronta la risposta dell’assessore competente Pireri: «La prima operatrice risultata positiva si presentava asintomatica all’ingresso in struttura, con la temperatura nella norma. I sintomi sono emersi successivamente, dopo che l’infermiera in questione ha iniziato a presentare dolori articolari alla gamba. A successivo tampone, l’esito è stato positivo. Purtroppo, stando a quanto abbiamo verificato con gli uffici, l’operatrice aveva il compito di servire il tè a tutti gli ospiti. Io stessa – ha continuato l’assessore – ho effettuato di recente un sopralluogo a sorpresa con l’Asl e ho potuto appurare che i protocolli vengono seguiti alla lettera. Purtroppo essi e i dispositivi di protezione individuale sono strumenti di limitazione del rischio ma non lo eliminano».
Sull’interrogazione ha preso la parola anche il sindaco Alberto Biancheri: «Ringrazio l’assessore perché lei in primis ha vissuto settimane difficili. Credo che questo triste tema potesse essere discusso aprendo la porta del sindaco e dell’assessore, sempre disponibili a qualsiasi chiarimento».
Un’interogazione analoga a quella della Lega è stata presentata dal consigliere di Liguria Popolare Andrea Artioli e dalla collega Federica Cozza di Fratelli d’Italia.