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Disuguaglianza territoriale negli aiuti regionali al centro degli interventi del consigliere Enrico Ioculano

2 febbraio 2021 | 17:08
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Disuguaglianza territoriale negli aiuti regionali al centro degli interventi del consigliere Enrico Ioculano

«Continuerò a lavorare per dare un futuro al Ponente»

Genova. «Oggi ho puntato il riflettore su un problema atavico che deve essere risolto: la disuguaglianza territoriale nella distribuzione degli aiuti» – dichiara il consigliere regionale Enrico Ioculano.

«Prendiamo ad esempio la misura del Bonus Taxi: si tratta di una carta prepagata di 250 euro da spendere sulla rete regionale dei servizi taxi destinata a persone con più di 75 anni, affette da malattie rare, con invalidità civile al 100% e donne in gravidanza. Purtroppo, nonostante l’iniziativa sia lodevole, apprendiamo che l’85% dei beneficiari si riferisce alla sola città di Genova, creando un forte squilibrio tra questa e le aree più periferiche della Regione – continua Ioculano: L’obbligatorietà di presentare domanda esclusivamente online ha penalizzato le persone anziane che autonomamente non sono in grado di partecipare al bando o che vivono in luoghi non ancora forniti di un’adeguata connessione internet. Per questo ho preparato un ordine del giorno che proponeva alla Giunta di attivare sportelli fisici, che avrebbero potuto essere coadiuvati dai servizi sociali dei vari Comuni, in modo da ridurre il gap di domande tra il capoluogo e il resto della Regione.

Oggi in Consiglio ne abbiamo discusso, anche dell’opportunità di porre dei correttivi qualora il bando del bonus taxi si riproponesse, per includere nei vantaggi di questa misura più persone possibili, ma la Giunta si è dimostrata totalmente sorda a questa richiesta, anzi, ha ribadito, bocciando la proposta, il disinteresse a garantire pari opportunità a tutti i liguri. È un fatto gravissimo per i cittadini di tutta la nostra Regione che non risiedono nel capoluogo. Questa porta chiusa, non verso me, consigliere, ma verso tutti noi cittadini, non mi arresterà. Continuerò a lavorare per dare un futuro al Ponente e a tutto quello che non è “Genovacentrico”: un futuro che si può raggiungere solo dando a tutti parità di risorse e servizi».