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Coronavirus, vaccinazione frontalieri. Assessore Scajola: «Non obbligo, ma opportunità. Ora servono più controlli al confine»

13 febbraio 2021 | 12:54
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Coronavirus, vaccinazione frontalieri. Assessore Scajola: «Non obbligo, ma opportunità. Ora servono più controlli al confine»

Sulla frontiera: «Serve intervento del Ministero dell’Interno per incremento controlli»

Genova. E’ iniziata ufficialmente ieri, con le prime telefonate dell‘Asl1 agli interessati, la campagna di vaccinazione anti-Covid destinata ai lavoratori frontalieri. Ad occuparsene, in prima persona, è stato l’assessore regionale Marco Scajola (Cambiamo!), che tra le deleghe ha anche quella ai rapporti con i frontalieri.

«I vaccini non sono obbligatori – tiene a puntualizzare Scajola -. Abbiamo voluto semplicemente dare a tutti i lavoratori la possibilità di vaccinarsi, ma nessuno si deve sentire né vincolato né tanto meno obbligato: si tratta di una opportunità gratuita che abbiamo voluto offrire come Regione Liguria». Sono circa 5mila le dosi di vaccino Astrazeneca destinate ai frontalieri: un numero importante, considerato che i vaccini sembrano arrivare con il contagocce.

L’idea di riservare una cospicua quantità di dosi ai lavoratori che ogni giorno si recano in Francia è scaturita proprio dall’esigenza di tutelare chi frequenta la zona, quella della Costa Azzurra, attualmente più colpita dai casi di Covid-19 e dalla variante inglese del virus stesso. «Vista la situazione critica nella vicina Francia – spiega Scajola – abbiamo pensato di tutelare i nostri lavoratori per diverse ragioni: in primis per dar loro la possibilità di essere più tranquilli, perché vaccinandosi il rischio di ammalarsi si riduce. Al contempo possono tutelare anche i loro famigliari. Poi anche per tutelare il loro lavoro, visto che chi si ammala, o semplicemente diventa positivo, rischia pure di perdere il lavoro». Inoltre, visti i continui controlli dei gendarmi alla frontiera, il vaccino potrebbe costituire un valido “lasciapassare”.

Ieri, attraverso Liguria Digitale, i primi frontalieri sono stati contattati telefonicamente: visto però che l’elenco in possesso all’Asl1 imperiese non è completo, sul sito internet dell’azienda sanitaria è stata creata un’apposita sezione in cui i frontalieri potranno trovare tutte le informazioni utili per prenotare il proprio vaccino. Al contempo, l’Asl1 ha iniziato a inviare messaggi su Whatsapp ai lavoratori, invitandoli a consultare il sito.

Per le vaccinazioni, verrà allestito entro la prossima settimana il PalaBigauda a Camporosso: nel frattempo è già in funzione il punto vaccini al Borea di Sanremo. «La cosa importante – spiega l’assessore Scajola – E’ che i frontalieri compilino il modulo presente sul sito dell’Asl1 e lascino il loro recapito telefonico: verranno ricontattati per l’appuntamento. Nel caso di problematiche che potrebbero emergere nei prossimi giorni, invitiamo a segnalarle alla Regione, all’Asl o all’associazione Fai». 

Ma i vaccini potrebbero non bastare per arginare il virus. «Abbiamo chiesto un’intensificazione dei controlli a chi entra in Italia – conclude l’assessore – Ringraziamo le forze dell’ordine per l’implementazione dei controlli a Ventimiglia, ora però serve l’intervento del Ministero dell’Interno che predisponga un piano più ad ampio raggio. Chiediamo al governo di ascoltare questo nostro grido d’allarme».

Di seguito il link alla pagina dell’Asl1 imperiese dedicata alle vaccinazioni per i frontalieri: https://www.asl1.liguria.it/tutte-le-comunicazioni/932-vaccinazioni-anti-covid-19-lavoratori-frontalieri-indicazioni-per-prenotare-il-vaccino.html