L’infettivologo Bassetti sul Festival di Sanremo: «Per creare una bolla si possono usare anche gli alberghi»
«L’importante è controllare per almeno 7-10 giorni prima dell’inizio dello spettacolo il pubblico con tamponi e non fargli avere contatti con l’ambiente esterno utilizzando tutte le misure di prevenzione note»
Sanremo. «Non credo occorra una nave da crociera per mettere in sicurezza il pubblico di un teatro. Bisogna creare una bolla e per crearla si possono usare anche gli alberghi della Liguria e di Sanremo».
É quanto dichiara Matteo Bassetti, direttore della clinica di Malattie Infettive dell’ospedale San Martino di Genova, in merito al Festival di Sanremo previsto dal 2 al 6 marzo.
Sono numerose le ipotesi tirate in ballo nelle ultime settimane per far sì che la settantunesima edizione della kermesse canora fili liscia nonostante il Covid-19, prima fra tutte quella di una nave bolla su cui ospitare il pubblico che siederà in platea all’Ariston. Proprio l’infettivologo ligure ha voluto esprimere la propria opinione sulla questione:
«L’importante è controllare per almeno 7-10 giorni prima dell’inizio dello spettacolo il pubblico con tamponi e sierologie e inserirli appunto in percorso di bolla ovvero senza nessun contatto con l’ambiente esterno utilizzando tutte le misure di prevenzione note dalla mascherina, al distanziamento, al lavaggio delle mani. Dopodiché eseguire ogni 2-3 giorni tamponi antigenici e eventualmente molecolari», spiega Bassetti che prosegue:
«Non credo che ci sia bisogno di riunire una commissione ministeriale di esperti per fare un protocollo di questo tipo. Credo che si possano usare dei professionisti esterni alla Rai, esperti specializzati in epidemiologia, microbiologia, infettivologia, che possono consigliare qual è il modo migliore per gestire la manifestazione in sicurezza. Insomma realizzare con il Festival la bolla che si è realizzata per i campionati professionistici di calcio o altri sport», conclude.