Liguria da domenica è arancione, presidente Toti: «Per le superiori didattica a distanza ancora una settimana»
«Seguiamo le regole e impegniamoci tutti affinché i nostri dati possano migliorare ulteriormente per permetterci così di tornare al più presto alla normalità»
Genova. «Da domenica la Liguria passerà in zona arancione come mi ha appena comunicato il Ministro Speranza. Il nostro Rt è pari a 1,15 quindi, in base alle regole del nuovo Dpcm, la nostra regione come molte altre in Italia, si colloca in questa fascia. È bene sottolineare però che i dati si riferiscono a due settimane fa e quelli attuali sono già in miglioramento». Lo ha detto il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti dopo aver appreso la notizia del “declassamento” della Liguria in zona arancione a partire da domenica 17 gennaio.
«Abbiamo deciso, consultandoci con la nostra task force sanitaria, di andare avanti con la didattica a distanza per le scuole superiori ancora per una settimana, proprio per mantenere questi parametri in calo – ha aggiunto Toti -. Comprendiamo l’esigenza dei ragazzi che vogliono tornare in aula ma crediamo sia giusto che ciò avvenga agendo con prudenza e sicurezza. E lo decidiamo a prescindere dal Tar che sta sospendendo nelle altre regioni le ordinanze di chiusura, frutto di una interpretazione delle competenze che andrebbe chiarita al più presto dal Governo per evitare di aggiungere ulteriore confusione a una situazione già complicata».
«Inoltre – ha spiegato – Con l’entrata in zona arancione, bar e ristoranti dovranno chiudere anche a pranzo ma potranno andare avanti con il servizio d’asporto e le consegne a domicilio, anche se per i bar il take away sarà consentito solo fino alle 18. Una decisione che penalizzerà ulteriormente le nostre attività per cui, ci auguriamo, arrivino da parte del Governo risposte rapide sui ristori che devono essere adeguati e immediati. Nei prossimi giorni serve ancora tenere alta l’attenzione, non solo per salvaguardare la salute di tutti noi ma anche per rispetto delle tante persone che stanno facendo maggiori sacrifici dal punto di vista lavorativo. Seguiamo le regole e impegniamoci tutti affinché i nostri dati possano migliorare ulteriormente per permetterci così di tornare al più presto alla normalità».