Imperia, imprenditore ventimigliese condannato a 4 anni e 7 mesi per usura

A Giuseppe Caringella, 64 anni, sequestrati anche beni per 5mila euro
Imperia. Il collegio del tribunale di Imperia, presieduto dal giudice Donatella Aschero (con a latere Francesca Minieri e Antonio Romano) ha condannato in primo grado a 4 anni e 7 mesi di reclusione Giuseppe Caringella, 64 anni, imprenditore ventimigliese titolare di una stazione di servizio e di un’officina nella zona di Nervia, con l’accusa di aver prestato soldi a interessi usurari. Nei confronti di Caringella è stato disposto il sequestro di beni per 5mila euro.
La sentenza è stata pronunciata stamani nel palazzo di giustizia di Oneglia. Lo scorso 22 dicembre, al termine di una lunga requisitoria, il pubblico ministero Luca Scorza Azzarà aveva chiesto al giudice collegiale una condanna a 5 anni e 2 mesi di reclusione (e 15 mila euro di multa, oltre alla confisca dei beni per equivalente).
I fatti. Cinque gli imprenditori che, secondo l’accusa, sarebbero stati costretti a rifondere prestiti di poche migliaia di euro con anche venti o trentamila euro e versamenti mensili fino a 500 euro. Alcuni di loro hanno denunciato di essere state vittime di intimidazioni e minacce e in alcuni casi, in cambio del denaro dovuto, sarebbero stati chiesti terreni o unità immobiliare. Ma solo uomo si è costituito parte offesa, rappresentato dall’avvocato Mario Ventimiglia. A difendere Caringella, invece, è stato l’avvocato Marco Bosio, che ha basato la difesa tentando di dimostrare che i soldi pretesi dalla controparte non erano frutto di usura, ma di semplici operazioni commerciali e rapporti di lavoro regolati da tutte le dinamiche del dare e avere. Bosio ha annunciato che appellerà la sentenza.