Imperia, continua la protesta dei magistrati onorari: «Astensione da udienze civili e penali dal 19 al 22 gennaio»
In conformità delle disposizioni dei relativi codici di autoregolamentazione. Saranno garantiti i servizi essenziali
Imperia. Continua ad Imperia la protesta dei Magistrati Onorari. La Consulta della Magistratura Onoraria, per delega dei Presidenti delle Associazioni di Consulta (A.G.O.T., A.N.G.D.P., CONF.GDP, FEDER.MOT., U.N.A.G.I.P.A., U.N.I.M.O.) e con l’adesione di Asso.G.O.T., Coordinamento Magistratura Giustizia di Pace e M.A.GI.P., preso atto del comportamento reiteratamente lesivo ed omissivo del Ministro della Giustizia, ha indetto lo sciopero dei Magistrati Onorari, che anche ad Imperia si asterranno dalle udienze e dagli altri servizi di istituto dal 19 al 22 gennaio 2021, in conformità delle disposizioni dei relativi codici di autoregolamentazione, pur assicurando che saranno garantiti i servizi essenziali.
Si è appena chiuso un anno orribile, connotato da una drammatica crisi pandemica che ha svelato impietosamente tutte le criticità del lavoro dei Magistrati Onorari, vessati da oltre vent’anni di imbarazzanti silenzi, proroghe attendiste, normazione ipovedente, assenza di tutele assistenziali, modalità di retribuzione a cottimo.
Come ribadito dal presidente della Corte Costituzionale Giancarlo Coraggio, nel corso della recente conferenza stampa per il suo insediamento, vi è «l’occasione per un’affermazione di principio importante: la funzione è la stessa, giudicare è la stessa cosa, sia che si giudichi di materie che hanno un maggior o minore impatto economico servono serenità, obiettività e imparzialità ma soprattutto, nel caso che ci interessava, serenità».
«Infatti, quale serenità può avere un Magistrato Onorario costretto a operare senza tutele assistenziali, privato degli emolumenti per qualsivoglia malattia o, in genere, evento lo colpisca? Quale serenità può avere un Magistrato Onorario che venga pagato con un gettone di presenza pari ad euro 98,00 lordi, di importo talmente insultante e mai attualizzato, da risultare oltraggioso per la funzione esercitata, la cui credibilità agli occhi dell’utente non può che essere enormemente minata? Con i flash mob che sono stati organizzati davanti ai Palazzi di Giustizia di tutta Italia, si è chiesto un decreto legge che abbracci la strada della legalità e del rispetto delle persone grazie alle quali, come ormai universalmente riconosciuto, il sistema giustizia ha retto per anni, essendo ormai riconosciuto che la Magistratura Onoraria è ormai impiegata quotidianamente per almeno la metà delle cause e delle procedure di primo grado in materia civile e penale».
Il presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati Santalucia, in un’intervista del 3 gennaio scorso, così si è espresso «Io credo che i 5mila giudici onorari e di pace che svolgono attualmente la professione hanno ricevuto un trattamento inaccettabile. Sono state date loro responsabilità sempre maggiori ma è mancato il pieno riconoscimento dei loro diritti che, al contrario, sono stati mortificati. Ecco allora, per quanto riguarda loro, credo che sia il caso di garantire i diritti di cui non hanno goduto». Ciononostante, la recente manovra di bilancio non vede neppure un euro stanziato per la Magistratura Onoraria, in relazione al triennio 2021-2023, tanto da indurre, a Palermo e a Parma, anche ad uno in sciopero della fame.
La Magistratura Onoraria ha ottenuto anche l’autorevole attenzione del presidente della Repubblica Sergio Mattarella sulle richieste e sulle agitazioni che ormai da due mesi si susseguono in tutta Italia, con scioperi della fame, con flash mob e, in oggi, anche con il preannuncio di uno sciopero che, tra il 19 e il 22 gennaio, fermerà cinquemila Magistrati Onorari. Con una lettera del Consigliere per gli Affari dell’amministrazione della giustizia Stefano Erbani, la voce di Mattarella è arrivata chiara e forte: «Il presidente Mattarella segue con grande attenzione i problemi della magistratura onoraria, nella consapevolezza del fondamentale contributo che la stessa apporta, con il suo costante operato, alla funzionalità e all’efficienza del sistema giustizia».
Proprio in questi ultimi giorni, nella Commissione Giustizia del Senato, riprenderà la discussione sul disegno di legge Valente-Evangelista che dovrebbe poi trasformarsi in un decreto: tuttavia i contenuti non sono soddisfacenti, perché la legislazione italiana deve fare un passo avanti dopo la sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea, emessa a luglio 2020, nella quale sono stati riconosciuti i diritti economici dei Magistrati Onorari, come dimostrano anche le successive sentenze, a cascata, di numerosi Tribunali, tra i quali Sassari, Napoli, Vicenza. Per tenere alta l’attenzione, le agitazioni della Magistratura Onoraria continuano e culminano nello sciopero indetto dal 19 al 22 gennaio prossimi.