Coronavirus, cluster di Casa Serena: infermieri dell’Asl e dell’Adi per fronteggiare emergenza

5 gennaio 2021 | 18:15
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Coronavirus, cluster di Casa Serena: infermieri dell’Asl e dell’Adi per fronteggiare emergenza

Fino al 15 gennaio per garantire adeguati livelli assistenziali agli ospiti

Sanremo. Nel pomeriggio presso la Direzione Generale di Asl1 a Bussana di Sanremo si è svolto un incontro tra la Direzione Generale di Asl1, con in testa il Direttore Sanitario di Asl1 Michele Orlando, e Casa Serena, alla presenza dell’assessora ai servizi sociali del comune di Sanremo Costanza Pireri e del dottor Leodino Guadagno, direttore sanitario della RSA. L’incontro è stato svolto per affrontare l’urgenza che si è venuta a creare nell’ambito della struttura Casa Serena, in conseguenza del cluster che si sta registrando con la positività al COVID-19 di numerosi ospiti e personale sanitario, con un peggioramento della situazione contagi rispetto a quanto monitorato giornalmente dall’ASL sino ad oggi.

ASL1, che in corso di mattinata ha già effettuato un ennesimo sopralluogo, ha rappresentato le problematiche rilevate e necessitanti l’immediata adozione di misure organizzative idonee al fine di garantire adeguati livelli assistenziali. Pertanto a seguito della riunione, si è convenuto che Asl1 fornirà, per un periodo fino al 15/1/2021, una unità infermieristica di supporto per il turno del mattino ed una per il turno pomeridiano, nonché il supporto prestazionale da parte dell’ADI.

«Ringraziamo la ASL1 e tutta la squadra guidata dal neo direttore generale dott. Falco per la proficua collaborazione volta a prestare la migliore assistenza sanitaria ai nostri ospiti di Casa Serena e ad aiutare gli operatori sanitari della struttura in servizio. Stiamo mettendo in campo tutte le risorse umane possibili e auspichiamo di superare presto questa situazione», ha commentato il sindaco Alberto Biancheri. Inoltre è bene precisare che presso la RSA Casa Serena di Sanremo non risulta alcuna «variante inglese”»del Covid-19 e che un’ipotetica presenza della stessa non varierebbe, comunque, i protocolli diagnostici e terapeutici in atto.