Ventimiglia, la muffa sulla polpa di frutta servita a scuola è un fake. Il Comune: «Lamentela di natura politica»

La commissione mensa respinge il reclamo: «E’ infondato»
Ventimiglia. Nessuna segnalazione pervenuta dalla scuola di via Roma, nessuna lamentela da parte dei genitori e, soprattutto, nessuna polpa di mela guasta servita ai bambini. E’ la risposta del Comune di Ventimiglia a quanto pubblicato dal cosiddetto comitato dei genitori fondato da Maria Spinosi, sorella del presidente del consiglio comunale Andrea.
«Allo stato dell’arte nessuna segnalazione rispetto a quanto riportato sui giornali è pervenuta a questo Ufficio da parte della Scuola di Via Roma; ciò appare alquanto strano, in quanto, a seguito della segnalazione giunta nella tarda serata del 23 novembre scorso, da alcuni genitori della Media Cavour, la Dirigente dei Servizi Scolastici chiedeva con propria nota del giorno successivo alle Dirigenti del Primo e Secondo Comprensivo di segnalare immediatamente agli uffici qualsiasi tipo di disservizio riguardante la mensa», replica il comune.
E ancora: «Sentita CIR Food ieri non è stata somministrata in Via Roma nessuna confezione di mousse/composta di frutta; di fatto il menù giornaliero prevedeva, in conformità alle direttive ASL, uno yogourt; la mousse/composta di frutta è stata distribuita, sempre stando a quanto verificato nelle tabelle di somministrazione settimanali agli atti dell’Ufficio Servizi Scolastici e confermato da CIR Food, nel menù di venerdì 4 dicembre (data di scadenza indicata ottobre 2022)».
«La quantità di cibo distribuita – scrivono i genitori – è stata drasticamente ridotta e non è più consentito il bis, per cui i bambini rimangono con la fame sino alle 16 del pomeriggio». Per scelte della Scuola tutte le classi dell’Infanzia della Primaria mangiano in aula. Il procedimento è questo: la classe esce, i bambini si vanno a lavare le mani, il personale CIR entra in aula e sanifica i banchi; le addette riempiono i vassoi a tre comparti, la classe rientra in aula e trova i vassoi sui banchi; nel frattempo un’altra classe esce e ricomincia il procedimento di sanificazione e scodellamento; l’esigenza è quella di essere veloci per evitare assembramento ed il raffreddarsi del cibo; difficile che le scodellanti possano rientrare in classe per servire il bis; in ogni caso il cibo è porzionato con le grammature previste.
«Il cibo viene servito pressoché freddo», lamentava Spinosi. «Come per il punto precedente, purtroppo – risponde il Comune – E’ frutto della scelta dalla Scuola, per far fronte alle normative CoViD, di far mangiare tutte le classi in aula, nonostante il refettorio sia abbastanza capiente da ospitare con il dovuto distanziamento tutti gli alunni su due turni o almeno alcune classi in refettorio ed altre in classe».
Sul fatto che tutta la pasta venga condita con il formaggio «quindi ai bambini, numerosi, cui non piace il formaggio, è sistematicamente impedito di mangiare il primo», «sentita CIR Food stiamo lavorando per trovare una soluzione anche con la collaborazione delle insegnanti», fa sapere l’amministrazione comunale.
«Infine le verdure non hanno condimento», concludeva il comunicato di Maria Spinosi. «Anche nel caso di pranzo in classe sul carrello dello scodellamento è prevista una bottiglia di olio in caso l’alunno richiedesse una aggiunta di condimento in più, sempre nel rispetto delle grammature indicate da ASL», risponde il Comune.
«La lamentela sembra quindi pretestuosa e solo di natura politica o personale. Nella commissione mensa è presente il consigliere Marcello Bevilacqua che contesta fermamente il reclamo», conclude l’amministrazione.