Il caso

Ventimiglia, a ponte San Luigi la “zona franca”: unico negozio dove i francesi possono comprare

I cugini d'oltralpe affollano l'Eurodrink e dopo la spesa tornano in Francia, aggirando i controlli

Ventimiglia. C’è una sorta di zona franca, al valico di frontiera di Ponte San Luigi, a Ventimiglia. Un centinaio di metri di corso Mentone dividono la frontiera francese, con il posto di controllo dei gendarmi, e quella italiana, con gli alpini schierati davanti all’edificio che ospita gli uffici della polizia italiana. Nel mezzo un Eurodrink è preso d’assalto dai francesi che, nel rispetto delle normative anti-Covid, non possono varcare la frontiera se non per un valido motivo: acquistare sigarette, alcolici o alimentari, anche se a prezzi sicuramente vantaggiosi per loro, non costituiscono una giustificazione e così, se controllati in Italia (ammesso che riescano ad espatriare) rischiano una multa salata.

Il negozio di sali e tabacchi, invece, è situato un limbo: per chi arriva dalla Francia si trova infatti prima del posto di controllo italiano. Insomma, una manna per i francesi che da Mentone superano il confine per pochi metri, si fermano per gli acquisti e tornano indietro, svoltando prima della camionetta degli alpini.

Situazione molto diversa quella che si registra al valico di frontiera di Ponte San Ludovico dove il posto di controllo della polizia italiana alla stessa altezza di quello dei colleghi francesi e dunque per i cugini d’oltralpe la possibilità di fare ingresso in Italia e percorrere pochi metri per raggiungere il primo negozio di alimentari e tabacchi resta preclusa, come disposto dal dpcm del governo Conte.

 

commenta