Sanremo, il museo del Festival a palazzo Borea diventa realtà. Biancheri: «Altro traguardo raggiunto»

30 dicembre 2020 | 14:18
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Sanremo, il museo del Festival a palazzo Borea diventa realtà. Biancheri: «Altro traguardo raggiunto»
Sanremo, il museo del Festival a palazzo Borea diventa realtà. Biancheri: «Altro traguardo raggiunto»
Sanremo, il museo del Festival a palazzo Borea diventa realtà. Biancheri: «Altro traguardo raggiunto»

Proposta al Comune del gruppo Villaggio Globale International su progetto dello studio Calvi Ceschia Viganò

Sanremo. Dal teatro Ariston al palco in piazza Colombo, ora il Festival si prepara ad aprirsi ancora di più alla città con un museo ad esso dedicato, visitabile tutto l’anno e gestito da un gruppo internazionale con una lunga e qualificata esperienza nella realizzazione di spazi espositivi.

Si svelano i dettagli della proposta presentata all’amministrazione Biancheri dal Villaggio Globale International, su progetto dello studio di architettura sanremese Calvi – Ceschia – Viganò (autore del project per il restyling del Porto Vecchio e della riqualificazione straordinaria del mercato annonario), di cui si era sentito parlare alcuni mesi fa e che adesso è a un passo dal diventare realtà.

Un accordo in questo senso è prossimo dall’essere siglato tra il Comune, la società Villaggio Globale International e i proprietari dello storico palazzo Borea d’Olmo, i signori Giovanni Battista e Ottavia Borea D’Olmo, eredi della nobiliare famiglia di origini genovesi. Nella convenzione tra le parti si prevede di realizzare un Museo della Canzone Italiana che raccolga cimeli storici gelosamente custoditi a partire dal 1951 – anno di debutto del Festival nella sala del teatro del Casinò – fino ad oggi.

La sede sarà quella dell’ex museo civico, ospitato al primo piano di Palazzo Borea prima che si trasferisse a Palazzo Nota nel 2017. Ampi spazi, a due passi dall’Ariston, che potrebbero essere collegati all’omonima piazza da un accesso diretto grazie ad un ascensore panoramico. Ma la proposta prevede non solo l’apertura di un museo storico. Anzi, molte delle esposizioni potrebbero essere realizzate con le più moderne tecnologie, ricreando ambienti multimediali e interattivi.

Un’opera siffatta, che dovrebbe vedere la luce nel corso del prossimo anno, si inquadra nell’ennesimo investimento da parte di grossi soggetti privati (vedi The Mall in Valle Armea) che stanno scommettendo su Sanremo non solo portandovi business ma rilanciando il nome della località su mercati dai confini potenzialmente illimitati.

«Ci stavamo lavorando da quasi due anni, e se non ho mai parlato prima è stato per non creare troppe aspettative. Oggi che abbiamo approvato lo schema di convenzione posso però finalmente dire che l’anno nuovo vedrà l’avvio del percorso che porterà alla nascita di un inedito Museo della Canzone Italiana», è l’annuncio del sindaco Alberto Biancheri.

«Il progetto mi fu presentato la prima volta due anni fa e da un punto di vista culturale mi convinse immediatamente per la sua particolare ambizione e la sua visione innovativa – continua il primo cittadino – fortemente tecnologico, multimediale, multisensoriale, aperto all’attualità circostante e quindi in continua evoluzione, potenzialmente attrattivo 365 giorni all’anno e di forte valenza internazionale. Si prospetta come un centro culturale di forte attrattiva museale, di grande eccellenza nel panorama nazionale, e per questo da subito insieme ai promotori coinvolsi nelle interlocuzioni sia la Rai che il Presidente della Regione Liguria Giovanni Toti.

Aver portato in approvazione questo progetto è per me motivo di grande soddisfazione – continua il sindaco – sia perché finalmente Sanremo ha un progetto forte per valorizzare turisticamente tutto l’anno l’evento principe per cui è conosciuta nel mondo, il Festival della Canzone Italiana, sia perché questo progetto nasce dalla collaborazione pubblico-privato, sempre più salda e proficua. E’ l’ennesima evidenza di quanto Sanremo continui ad attrarre investimenti privati, come già accaduto in questi anni nella moda, nella nautica, nella silver-economy, nell’hotellerie di lusso e nella cultura. E il fatto che l’avvio di questo progetto arrivi al termine di un anno così complesso è un forte segnale di fiducia che tutti vogliamo dare nell’immediato futuro.

Da un punto di vista culturale – prosegue Biancheri – saprà valorizzare agli occhi del mondo quell’inestimabile patrimonio rappresentato dal Festival di Sanremo e dalla sua ricca storia, mentre da un punto di vista turistico rappresenterà un nuovo forte polo di attrattiva turistica internazionale, capace di andare a consolidare il ruolo di Sanremo come città cosmopolita e meta turistica da poter vivere e apprezzare tutto l’anno, in virtù di un brand, quello de Festival di Sanremo, forte e attrattivo in tutto il mondo».

«Penso che sia un’opportunità decisamente importante per la città, che può garantirci un flusso significato tutto l’anno, utilissimo a destagionalizzare l’offerta turistica», aggiunge l’assessore al Turismo Giuseppe Faraldi che insieme ai colleghi Silvana Ormea (Patrimonio) e Massimo Donzella (Lavori Pubblici) stanno seguendo l’istruttoria. «Sarà uno spazio pensato per essere continuamente aggiornato. Non si pensi al classico museo statico degli strumenti musicali: il progetto che ci è stato presentato ha potenzialità ben più importanti».