Sanremo, 160 anni del liceo Cassini. Dalla pagella di Calvino alla camera delle torture di Villa Magnolie

5 dicembre 2020 | 07:30
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Intervista al 36° preside dello storico istituto che ebbe la sua prima sede nella Nizza ancora italiana

Sanremo. Il liceo Cassini compie 160 anni. Un polo culturale che ha contrassegnato la formazione di tante generazioni di sanremesi che hanno avuto la fortuna di frequentare un istituto il cui prestigio è riconosciuto a livello regionale e nazionale. Un modello educativo, una fucina di talenti e di professionisti che hanno dato lustro alla città. Una scuola la cui lunga storia affonda le radici nella stessa storia dell’Unità d’Italia.

«Il liceo è tra le scuole superiori italiane di fondazione più antica – spiega il dott. Claudio Valleggi, 36esimo dirigente scolastico alla guida del Cassini –. Rientra, infatti, nel novero dei “Regi Licei” istituiti dall’allora governo sabaudo attraverso i decreti legge Casati del 1859. Fu fondato nel 1860 a Nizza ma in previsione della cessione della città alla Francia, venne trasferito a Sanremo».

Fin dall’epoca nizzarda, il liceo fu dedicato a Gian Domenico Cassini, celebre astronomo e matematico alla corte francese di re Luigi XIV, nativo di Perinaldo. «Da Nizza – sottolinea Valleggi, dirigente ma anche insegnante di diritto e appassionato di storia – il Cassini ha ereditato uno straordinario patrimonio scientifico-naturalistico, costituito da strumenti fisici pregiati e costosi, risalenti al XIX secolo, che rispecchiano le ambizioni della classe intellettuale sanremese del periodo». Si tratta complessivamente di una collezione di circa 300 strumenti, prevalentemente di fabbricazione francese e soprattutto della ditta “Fratelli Loiseau” di Parigi. Questo tesoro, su cui si pensa abbia studiato anche Alfred Nobel durante il suo soggiorno sanremese, è rimasto a lungocelato nei sotterranei della scuola. Fu riportato alla luce solo nel 1995, grazie a un progetto d’intervento sul patrimonio storico-scientifico della Liguria, avviato dal dipartimento di fisica dell’Università di Genova. «La collezione – evidenzia il dirigente scolastico, che nel suo operato è affiancato da due collaboratrici, le professoresse Stefania Sandra (vicaria) e Patrizia Magnoni – è stata catalogata, recuperata e restaurata e oggi è esposta in apposite teche all’ultimo piano dell’edificio. L’obiettivo è quello di sistemarla in un vero e proprio museo aperto al pubblico. Siamo in attesa di nuovi fondi per procedere con il progetto».

Ma non solo scienza. Perché entrare nelle aule del Cassini, significa anche respirare la storia della letteratura e della politica italiana. Qui hanno studiato il giornalista Eugenio Scalfari, lo scrittore Italo Calvino e ha conseguito il diploma il presidente della Repubblica Sandro Pertini. Nel novero degli studenti illustri, compaiono pure i nomi dell’avvocato Orazio Raimondo e del poeta Francesco Pastonchi. Di tutti sono conservate le pagelle, come quella di Calvino, nel cui 8 in italiano – «un voto eccezionalmente alto per l’epoca» – si prefigura il destino del grande scrittore. L’autore de Il sentiero dei nidi di ragno, della Trilogia degli antenati e di altre opere caposaldo nel panorama letterario moderno, era in classe con Scalfari e i due erano buoni amici. Gli anni sui banchi del liceo sanremese sono rimasti vivi nella memoria di entrambi e, in particolare, il fondatore di Repubblica ha elogiato la scuola in un editoriale, ricordando il periodo da studente come una tappa decisiva nel suo percorso umano e professionale.

D’altronde, ancora oggi il Cassini sopravvive nel cuore di tanti altri alunni e docenti, alcuni dei quali, in occasione dell’importante anniversario, si sono riuniti fondando l’associazione “Amici del liceo Cassini”. «Il gruppo – entra nel merito il dott. Valleggi – è presieduto dalla professoressa Turco e ha come fine quello di valorizzare l’arte, la cultura e la scienza nonché di promuovere iniziative di carattere formativo e ricreativo, con particolare attenzione al territorio e al patrimonio storico della città. L’iniziativa s’inserisce nell’ambito delle celebrazioni per i 160 anni dell’istituto insieme ad altri progetti, tra cui una pubblicazione a cura della professoressa Barbieri».

Il volume, che sarà presentato a breve, ripercorre le tappe fondamentali della storia del Cassini: dagli albori di Nizza al trasferimento a Sanremo, prima nell’antico palazzo di piazza Cassini e poi nell’attuale sede di corso Cavallotti, in origine kuur-haus dell’Hotel Excelsior-Bellevue. «L’edificio che ospita il liceo – commenta orgoglioso il dirigente scolastico – è un palazzo meraviglioso, risalente all’epoca della Belle Époque, del cui passato come struttura ricettiva è sopravvissuta una curiosissima pulsantiera. Qui è stato ospitato anche il liceo scientifico istituito nel 1973 e intitolato al matematico gesuita Gerolamo Saccheri. Dal 1999, i due licei, classico e scientifico, sono stati riuniti nell’attuale “G.D. Cassini” che ha tre indirizzi: classico, linguistico e scientifico». Per rispondere alle esigenze di un numero di iscritti sempre più alto, dal 2009 è stata messa a disposizione degli studenti la succursale Villa Magnolie, antica dimora di borghesi e dell’ultimo Sultano dell’Impero Ottomano, nei cui sotterranei si trova una camera della tortura utilizzata durante l’occupazione nazi-fascista. È stato guardando una fotografia della Villa che il dott. Valleggi, arrivato da Pisa un anno e mezzo fa, ha scelto il Cassini come sede del suo trasferimento. «Mi sono innamorato a prima vista – confida –. Immaginavo che lavorare in un edificio storico, dalla straordinaria bellezza architettonica, potesse tradursi in un’esperienza gratificante. E così è stato. L’intero sistema scolastico oggi sta vivendo un periodo molto particolare, ma il Cassini, i suoi docenti e soprattutto i suoi alunni ne usciranno vittoriosi. Lo recita anche il motto della neonata associazione, Et in ventum volant: è solo volando controvento e attraversando le difficoltà che si può crescere».