Nessun ristoro per i fieristi, l’imperiese Ogliaro (A.F.I.) scrive al Governo

17 dicembre 2020 | 12:52
Share0
Nessun ristoro per i fieristi, l’imperiese Ogliaro (A.F.I.) scrive al Governo

E’ il vicepresidente nazionale dell’Associazione Fieristi Italiani

Imperia. L’Associazione Fieristi Italiana (A.F.I.) scrive direttamente al governo. L’obbiettivo della missiva, firmata dal presidente nazionale Serena Tafgliaferri e dal suo vice l’imperiese Gabriele Ogliaro, è quello di sensibilizzare l’esecutivo sulla situazione in cui versa la categoria dei fieristi, ad oggi senza ristori perché equiparata a quelli dei venditori nei mercati ambulanti. Con quest’ultimi condividono anche il codice Ateco, che secondo l’Afi andrebbe cambiato.

Ecco cosa c’è scritto nella lettera consegnata: «Con la presente si vuole sensibilizzare il Governo problematiche della categoria dei fieristi quali operatori commerciali su aree pubbliche in occasione di Fiere e Sagre, sia mediante concessioni pluriennali ovvero a concessioni giornaliere
rilasciate dietro presentazione di istanze di partecipazione al Comune in cui vengono svolte, in carta legale in quanto soggette all’applicazione dell’imposta di bollo vigente, entro sessanta giorni prima della data di svolgimento quali singoli avii di procedimenti amministrativi.

Attualmente tale categoria non gode di un riconoscimento autonomo in quanto il Codice ateco ricomprende gli operatori fieristi nelle varie macroaree merceologiche degli operatori commerciali su aree pubbliche, ivi compresi quelli che svolgono la loro attività prevalentemente (se non
esclusivamente), nei mercati a cadenza settimanale. A causa della mancanza di tale riconoscimento le imprese commerciali inquadrabili tra la categoria
dei fieristi (dietro a ciascuna delle quali viene ricavato il reddito di almeno una famiglia), sono state costrette a interrompere la loro attività per effetto delle disposizioni anti Covid-19 (c.d. “Coronavirus), che hanno previsto la sospensione delle fiere e delle sagre a partire dal mese di marzo del corrente anno 2020 sino a data da destinarsi (senza poter riavviarla dalla seconda metà del mese di maggio a seguito della cessazione del c.d. “Lockdown”), senza considerare congrui ristori economici calcolati alla luce delle reali esigenze quotidiane.

Considerando l’iniquità di tale decisione di sospendere lo svolgimento delle Fiere e delle Sagre in quanto sembra assolutamente non considerarli, diversamente dai mercati come luoghi di lavoro. Al fine di tutelare le sopramenzionate imprese (e le altrettante famiglie, parliamo di circa 60.000 unità
su tutto il territorio nazionale), l’Associazione Fieristi Italiana A.F.I.

CHIEDE

l’apertura di un tavolo di lavoro e di confronto volto al riconoscimento della categoria dei fieristi, e possibilità di creare dei Codici Ateco distinti tra gli operatori commerciali che svolgono l’attività su fiere e sagre dagli operatori mercatali, permettendo altresì la possibilità a qualsiasi impresa di vedersi attribuiti entrambi i Codici in virtù del diritto di iniziativa economica e privata, ovvero la libertà di impresa,costituzionalmente garantita dall’articolo 41;

-ripresa dello svolgimento di fiere e sagre in quanto le medesime presentano la stessa morfologia strutturale dei mercati giornalieri che ad oggi risultano aperti a fronte anche del fatto che gli stessi nostri Codici Ateco sono operativi quindi non risulterebbero legittimi impedimenti per i quali anche i fieristi non possano operare in tutta sicurezza all’interno di fiere e sagre;

– proroga fino a far data del 01 luglio 2021 per quanto concerne l’obbligo di invio, in via telematica degli scontrini fiscali, all’Agenzia delle entrate e relativa lotteria degli scontrini; Queste specifiche, rappresentano la base per una reciproca collaborazione, precisando, a titolo di ulteriore evidenziazione, che tali richieste, sia organizzative che soprattutto economiche, sono state concepite per far emergere lo stato di disagio di una categoria di operatori che attualmente risulta operativa agli occhi dello Stato in quanto assimilata, secondo gli stessi Codici Ateco, a quella degli operatori commerciali su aree mercatali, e per tale motivo con la presente l’Associazione Fieristi Italiana A.F.I.»