Museo fantasma di Pornassio, l’M5S porta il caso sul tavolo della Commissione europea

6 dicembre 2020 | 08:20
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Museo fantasma di Pornassio, l’M5S porta il caso sul tavolo della Commissione europea

Interrogazione sui fondi delle parlamentari Volpi e Beghin. Istanza anche da parte del consigliere regionale Tosi

Pornassio. Quali fondi sono stati utilizzati e come per il museo della fauna selvatica che dovrebbe trovarsi presso la colonia di Nava, mai finito, mai inaugurato? A pretendere spiegazioni sono tre illustri esponenti del Movimento 5 Stelle: la portavoce alla Camera dei Deputati Leda Volpi, la collega all’Europarlamento Tiziana Beghin e il consigliere regionale Fabio Tosi che si dicono prossimi a depositare delle interrogazioni a riguardo sia in Regione che sul tavolo della Commissione europea. E dire che sono passati circa 20 anni dal parziale allestimento di quello che sarebbe dovuto essere uno spazio espositivo dedicato alla biodiversità delle Alpi liguri in località Colle di Nava. Un museo che non ha mai visto la luce, di cui si erano perse le tracce, rimasto confinato per tutto questo tempo all’interno di un portale della Provincia di Imperia in un sito web scritto a metà pure quello.

«Il Museo della Fauna Selvatica di Pornassio in località Colle di Nava? È come l’isola che non c’è. Quel museo è infatti una sorta di ectoplasma: sulla carta (ma neanche tanto) non è mai stato aperto, nonostante Regione ne abbia finanziato la creazione con fondi europei. Come più volte ricordato anche dagli organi di stampa, quel museo “avrebbe dovuto accogliere degli allestimenti sulla fauna alpina con illustrazioni degli ambienti delle Alpi liguri nei suoi aspetti faunistici, vegetazionali e petrografici, per preparare così il visitatore ad approfondire la sua conoscenza con escursioni su percorsi guidati, studiati ad hoc per consentire l’osservazione in natura degli animali e degli ambienti rappresentati”. Un progetto indubbiamente allettante dal punto di vista turistico per il territorio al confine tra la valle Arroscia e la Val Tanaro, fra Liguria e Piemonte rimasto però solo sulla carta», dichiarano i portavoce liguri del M5S.

«Quel museo avrebbe peraltro dovuto far parte di un progetto più ampio di valorizzazione di percorsi turistici nella natura, studiati per favorire l’osservazione degli animali esposti nel loro ambiente naturale, incentivando così il turismo naturalistico in zona – aggiunge in merito la deputata M5S Leda Volpi -. Attualmente, il portale internet di riferimento risulta abbandonato e il museo stesso è incompleto e non accessibile al pubblico. Grave che non si sia ancora arrivati al dunque. Ragion per cui è stata anche depositata dalla nostra europarlamentare Tiziana Beghin un’interrogazione alla Commissione europea, cui si chiede se vi sia stata una violazione del diritto comunitario. È stato anche chiesto di poter risalire ai programmi precisi e all’ammontare totale dei contributi europei erogati».

«Per la creazione del Museo della Fauna Selvatica di Pornassio, la provincia di Imperia, ente coordinatore del progetto, avrebbe ricevuto fondi europei da parte della Regione. Sembra, inoltre, che nel 2008 Regione Liguria abbia erogato un ulteriore contributo per l’allestimento di una nuova sezione del Museo, chiamata “La musica della Natura”. Ma è stato un altro buco nell’acqua. L’intero progetto insomma non è mai stato portato a compimento. Quel che è peggio è che sia per la Provincia, sia per la Regione, il museo non esiste. Non ne sanno niente nemmeno nei vari dipartimenti di riferimento: dal Turismo, ai Fondi Europei passando per Agricoltura e Fauna Selvatica, non se ne viene a capo. Insomma, che fine hanno fatto quei fondi? Il Museo vedrà finalmente la luce? In merito, come M5S Liguria, lunedì depositeremo un’interrogazione a risposta scritta», fa sapere il primo firmatario dell’atto Fabio Tosi.

Il caso del Museo della Fauna Selvatica (che non c’è) era emerso alcune settimane da queste pagine. Un museo risultato essere di fatto “fantasma” anche per gli stessi enti pubblici che dovrebbero aver preso parte al suo iter amministrativo. Promosso dalla Provincia di Imperia, il progetto fu portato avanti da funzionari e dirigenti ormai in pensione quando presidente dell’ente era il forzista Gianni Giuliano.