Mattia Agnese, il piccolo grande eroe dell’Ospedaletti Calcio

7 dicembre 2020 | 10:53
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Mattia Agnese, il piccolo grande eroe dell’Ospedaletti Calcio
Mattia Agnese, il piccolo grande eroe dell’Ospedaletti Calcio
Mattia Agnese, il piccolo grande eroe dell’Ospedaletti Calcio

A soli 17 anni, durante una partita di calcio, salva la vita a un suo coetaneo

Ospedaletti. Lo scorso 25 gennaio durante una partita di calcio tra la Cairese e l’Ospedaletti Calcio il giovane orange Mattia Agnese, classe 2003, ha salvato la vita al suo avversario. In seguito a uno scontro in campo, lo ha visto cadere a terra, non rialzarsi e perdere i sensi, Agnese non ha esitato un istante: lo ha assistito permettendogli di rimanere in vita prima dell’arrivo dei soccorsi.

L’incredibile gesto gli è valso l’ingresso nella Hall of Fame del calcio italiano, con una grande possibilità: il prossimo 17 dicembre il giovane calciatore potrebbe vincere il Fifa Fair Play Award, vent’anni dopo il riconoscimento ottenuto dal calciatore Paolo di Canio.

1. Come sei riuscito a compiere questo grande gesto? Hai seguito un corso di primo soccorso?

«No, sinceramente non ho seguito nessun corso di primo soccorso. Essendo un ragazzo molto ansioso mi è capitato di vedere video di primo soccorso su YouTube: questa documentazione spontanea e il mio istinto mi hanno permesso di agire e salvare il ragazzo. Certo, mi sono stupito di me stesso».

2. Hai mantenuto la calma in un momento così delicato. Qual è stato il segreto per riuscirci?

«E’ difficile da spiegare. Mi sono trovato in un momento in cui avevo due opzioni: rimanere fermo, oppure correre verso di lui e provare a rianimarlo. Ho scelto la seconda, ho capito la gravità della situazione e ho cercato di essere il più pronto possibile».

3. Qual è stato il momento in cui hai realizzato di aver compiuto un gesto così importante?

«Probabilmente l’ho realizzato con l’arrivo dei soccorsi. Nel momento in cui tentavo di soccorrerlo ero talmente concentrato che non riuscivo a pensare ad altro. Non mi aspettavo il riconoscimento del premio Astori, ho agito in maniera naturale, il mio istinto mi ha guidato».

4. Giovedì 17 dicembre sarà una giornata importante per te, come stai vivendo questi giorni? Cosa ti aspetti?

«Beh, ovviamente ci spero tanto. Ricevere il Fifa Fair Play Award 2020 sarebbe molto emozionante. Però ammetto di essere già molto contento, il gesto ha più valore di un premio. Sto vivendo serenamente questi giorni in compagnia della mia famiglia e dei miei amici, niente di diverso rispetto alla mia abituale routine».

5. Cosa ti senti di dire ai ragazzi della tua età?

«Sicuramente il consiglio più grande che mi sento di dare è l’importanza della documentazione. Sono situazioni che possono capitare ed essere preparati ad agire può – come nel mio caso – favorire il lieto fine. E in più, spesso nel mondo calcistico si tende a vedere l’avversario come il peggior nemico, in realtà il rispetto e la sportività dovrebbero essere i valori fondamentali di questo sport».

6. Sei rimasto in contatto con il ragazzo a cui hai salvato la vita?

«Subito dopo l’episodio mi sono messo in contatto con il ragazzo: era mia grande premura sapere come stava. Ora ci seguiamo sui social, siamo diventati amici. Indubbiamente è un’esperienza che ci porteremo dietro per tutta la vita».

7. Qual è il tuo sogno nel cassetto?

«Diventare un calciatore è un po’ il sogno di tutti noi ragazzi che inseguiamo il pallone».

Oltre a essere un grande interista, Mattia sogna di indossare la maglia della Nazionale, cantare l’inno e, perché no, segnare ed esultare proprio per l’Italia.