Guerra dei rubinetti

Imperia, Temesio (Amat) replica a Mangiante (Rivieracqua): «Allusioni infondate e calunniose»

In ballo la manutenzione straordinaria del depuratore e la consegna degli impianti alla società dell'acqua pubblica

sede amat

Imperia. «Stanti le apodittiche affermazioni contenute nella missiva in riscontro, secondo cui “il rilancio a mare” dell’impianto di depurazione di Imperia sarebbe “detenuto e gestito dalla controllata AMAT s.p.a.” e ancora “gli impianti e beni in questione sono illegittimamente posseduti da AMAT s.p.a.” osserviamo che l’infondatezza delle stesse è smentita dalla semplice evidenza documentale dell’ordinanza contingibile e urgente del Sindaco di Imperia n.582 del 15 dicembre 2017 da cui si rileva che è stata attribuita alla società Rivieracqua s.c.p.a. dal 18 dicembre 2017  e sino alla data di sottoscrizione dell’atto di concessione richiamato nelle premesse “l’attività di gestione dell’impianto di depurazione delle acque reflue della Città di Imperia alle condizioni di cui alla bozza di atto di concessione in uso dell’impianto di depurazione e rilancio a mare  approvato in data 6 novembre 2017 dal CdA della Società e dalla giunta  di Imperia con deliberazione n.423 del 12 dicembre 2017». Il presidente di Amat Maurizio Temesio replica così al numero uno di Rivieracqua Gian Alberto Mangiante che con una lettera ha intimato alla partecipata del Comune di Imperia di conferire senza indugio impianti, condotte fognarie e depuratore.

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«Non solo l’evidenza lessicale-prosegue Temesio –  di quanto sopra esposto che l’ordinanza ha palesemente quanto inequivocabilmente conferito a Rivieracqua l’impianto di depurazione e di rilancio a mare, ma anche la semplice lettura della richiamata bozza di concessione alle cui condizioni vi è stata attribuita in forza della suddetta ordinanza la gestione stessa e che include, inventariandoli con precisione, i beni oggetto di tale attribuzione: impianto di depurazione, condotta di collegamento tra l’impianto e la stazione di rilancio a mare dei reflui depurati, stazione di rilancio a mare e relativa tubazione sottomarina di mandata e condotta di scarico di emergenza a gravità portano a concludere, al di là di ogni ipotetico dubbio, che la gestione di tutti e tre i suddetti manufatti pertiene a vostro esclusivo carico a far data dal 18 dicembre 2017».

«Stante la palese quanto semplicemente intelligibile evidenza di quanto sopra, le vostre allusioni ad una nostra supposta violazione della normativa, dei Decreti del Commissario ad Acta e dei provvedimenti dell’Autorità Amministrativa, che, per inciso, risultano di alcuna attinenza in relazione alla fattispecie in questione oltre che inveritieri, essendovi ovviamente noto che è in corso, in contraddittorio tra i nostri dirigenti, la redazione dello stato di consistenza degli impianti ai fini del loro trasferimento, per cui nel corso dei vari incontri sino ad oggi tra di noi succedutisi ci siamo prefissati il termine del 31 dicembre 2020 risultano particolarmente infondate, pretestuose e calunniose», conclude il presidente di Amat.

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