Imperia, il sindaco Scajola: «Rivieracqua? Non vogliamo che venga a governarla il burocrate di turno»
Cambia la raccolta dei rifiuti, potenziata l’illuminazione, lotta senza quartiere ai proprietari maleducati dei cani
Imperia. «Rimane convinzione di questa amministrazione che Rivieracqua non sia una società all’altezza, nel contempo sentiamo il dovere di salvaguardare i dipendenti dell’Amat e la stessa azienda. Concordiamo che il ciclo integrato dell’acqua venga gestito da un Ato unico, ma non che a governare il consorzio venga il burocrate di turno». Lo ha detto il sindaco Claudio Scajola durante la presentazione del report dei due anni e mezzo di mandato a proposito della cosiddetta “guerra dei rubinetti“, all’indomani dell’ammissione Rivieracqua da parte del Tribunale al concordato che, di fatto, salva l’acqua pubblica in provincia.
L’ex ministro ha parlato di anche delle modifiche alle modalità della raccolta differenziata, delineando una serie di obiettivi nel breve e lungo periodo. «Avendo raggiunto l’obiettivo del 65 per cento di raccolta differenziata affronteremo la primavera con profonde modifiche per venire incontro alle esigenze dei cittadini, dei turisti del decoro affinché non si vedano gli scempi che vengono fatti dei mastelli», ha sottolineato Scajola.
Manutenzioni, piano asfalti, Piano del commercio, il Puc, mercati coperti e all’aperto, Piano dei lidi, porto turistico, attenzione alle fasce più deboli, sono stati alcuni degli altri temi affrontati dal primo cittadino. «La città dovrà essere più illuminata – ha detto Claudio Scajola –abbiamo messo in cantiere la sostituzione di tutti i punti luce. Imperia avrà il doppio della potenza di oggi, allo scopo di migliorare la sicurezza e il decoro, contrastando anche quei proprietari di cani che tengono il loro animale sul terrazzo di casa, ma poi lo portano a defecare sotto i portici». Per quanto riguarda il turismo l’obiettivo è 500mila presenze turistiche nei prossimi due anni.
«Gli indigenti in città sono circa 2.500», ha detto, infine, Scajola annunciando una serie di misure a favore delle fasce più deboli.