Imperia, il consigliere Giuseppe Falbo si aggiudica appalto della Seris ma rimane al suo posto: «C’è un precedente»
Guerra interna con Obiettivo Imperia. Dalla minoranza il Pd: «Inopportuno, vigileremo»
Imperia. «Resto al mio posto, non ho alcuna intenzione di dimettermi. L’appalto è regolare e poi ci sono precedenti di consiglieri comunali che sono rimasti in consiglio comunale nonostante avessero vinto appalti di una società partecipata». Giuseppe Falbo, consigliere della maggioranza (Area Aperta) che sostiene il sindaco Claudio ScajolaGiuseppe Falbo ribadisce, dopo le voci che si erano diffuse di un suo possibile passo indietro, la ferma volontà di non dimettersi e tanto meno quella di rinunciare all’appalto di pulizie indetto dalla Seris, la partecipata al cento per cento di Palazzo civico, che si è aggiudicato tramite la sua azienda, la Clean Star.
Il caso ha portato un po’ di scompiglio nella maggioranza, soprattutto, da parte del gruppo “Obiettivo Imperia” che ha polemizzato (e non poco) in consiglio comunale con la giunta portando a pretesto la pratica Social Housing tramite il consigliere Andrea Landolfi. Landolfi ha attaccato in particolare proprio il vicesindaco Giuseppe Fossati, a cui fa capo il gruppo Area Aperta. Il primo cittadino è intervenuto in prima persona (facendosi sentire con Landolfi) e cercando di riportare ordine nominando l’assessore ai Rapporti col Consiglio Simone Vassallo (espressione di “Obiettivo Imperia”) allo scopo di evitare in futuro altri scivoloni.
Falbo che nel 2019 aveva già rinunciato, dopo averlo vinto, all’appalto della Goimperia punta il dito su un altro consigliere di maggioranza, Giovanni Montanaro (Imperia Insieme) che sulla base di un parere era rimasto al suo posto dopo aver vinto l’appalto per la manutenzione degli impianti elettrici del Porto turistico indetto dalla stessa Goimperia.
Sul punto interviene la segreteria cittadina del Partito democratico: «Quello che vede coinvolto il consigliere comunale Falbo e l’appalto dei servizi di pulizia da parte di Seris è una delle tante nebulose che non vorremmo vedere. Il sindaco Scajola si dice certo che la Seris abbia affidato il servizio a chi ha presentato la migliore offerta, il consigliere Falbo si dice certo che non ci sia profilo di incompatibilità e , anche sulla scorta del precedente caso che ha visto protagonista il consigliere Montanaro, ritiene che non ci sia nulla da eccepire».
«Non si tratta di evidenziare profili di incompatibilità che, se mai fossero, saranno accertati nelle sedi opportune da chi ha titoli per farlo, ma di sottolineare, ancora una volta, un caso di inopportunità politica. Mai come in questo momento la politica e l’amministrazione della cosa pubblica avrebbero bisogno di chiarezza, di trasparenza e di condotte lineari. Al di là di formule giuridiche e di cavilli che spesso sono poco chiari ai cittadini. Quegli stessi cittadini che ogni giorno inviano segnali chiari e trasparenti volti alla richiesta di profili specchiati in cui il ruolo pubblico e l’interesse privato siano nettamente distinti; anche senza invocare clausole di incompatibilità. Non ci resta che dire “vigileremo”. E vigileremo nell’interesse della collettività, ma anche nell’interesse di tutti quegli eletti, di opposizione e di maggioranza, che sono consapevoli di quanto l’essere eletti significhi essere al servizio degli elettori e non godere di una posizione di prestigio che consente ad un gruppo di eletti di poter dribblare tra una norma e una clausola», conclude la nota.