Imperia, Covid e minaccia di nuove chiusure: la posizione di CNA Agroalimentare

18 dicembre 2020 | 10:57
Share0
Imperia, Covid e minaccia di nuove chiusure: la posizione di CNA Agroalimentare

Le misure di contenimento previste per le festività natalizie devono ispirarsi a buon senso, equilibrio e responsabilità individuali e collettive

Imperia. La nuova stretta alle misure di contenimento prevista per il periodo natalizio starebbe valutando nuovi blocchi delle attività commerciali e di ristorazione: se questo dovesse accadere, si verificherebbe un ulteriore ed incalcolabile danno per le attività di ristorazione, che hanno ripreso da poco e soltanto parzialmente la propria attività.

«La CNA Agroalimentare in considerazione della situazione epidemiologica, che manifesta un miglioramento in termini di contagi, intende avanzare una proposta di buon senso con l’approssimarsi delle festività natalizie», afferma Luciano Vazzano, segretario territoriale CNA Imperia, «che consenta il prolungamento parziale dell’orario di apertura delle attività di ristorazione e che tenga comunque conto dell’emergenza sanitaria, non prefigurando quindi una riapertura totale delle attività di ristorazione. La CNA Agroalimentare chiede infatti per le attività di ristorazione la possibilità di prolungare l’orario di chiusura posta al momento alle 18, consentendo l’ingresso nei locali fino alle 21, con la chiusura entro le 22».

Ferme le prescrizioni previste per le attività dei servizi di ristorazione dalle misure di contenimento del contagio per le cosiddette “zone gialle” indicate nel DPCM del 13 ottobre. Per le attività con posti a sedere permane l’obbligo di esporre un cartello che riporti il numero massimo di persone ammesse contemporaneamente nel locale; il consumo al tavolo è consentito per un massimo di quattro persone per tavolo, salvo che siano tutti conviventi; dopo le 18 è vietato il consumo di cibi e bevande nei luoghi pubblici e aperti al pubblico; resta consentita senza limiti di orario la ristorazione negli alberghi e in altre strutture ricettive limitatamente ai propri clienti, che siano ivi alloggiati; resta sempre consentita la ristorazione con consegna a domicilio nel rispetto delle norme igienico-sanitarie sia per l’attività di confezionamento che di trasporto, nonché fino alle 22 la ristorazione con asporto, con divieto di consumazione sul posto o nelle adiacenze.

E continua Vazzano, «Dato che allo stato attuale previsioni di miglioramento sono ipotizzabili a partire da marzo/aprile, qualunque sia la decisione che il Governo intenderà intraprendere, è necessario un intervento strutturale forte. Per questo chiediamo a gran voce:
– Abbattimento del costo del lavoro.
– Esenzione delle tasse per tutto il 2021.
– Istituzione della transazione fiscale affinché con l’Agenzia delle entrate e l’Amministrazione Pubblica in genere si possa concordare una dilazione di pagamento a favore delle imprese.
– Fondo perduto a favore delle attività di ristorazione e delle attività di filiera diretta, dalla produzione primaria alle industrie alimentari e delle bevande, e delle attività di filiera indiretta come le tintorie i fotografi, operatori dello spettacolo etc.
– Esenzione delle imposte locali, ovvero comunali e regionali.
– Ampliamento del plafond di credito dei 30.000 euro, su richiesta, garantito dallo Stato ed allungamento del periodo di estinzione del debito.
– Intervento a sostegno degli affitti, in aggiunta al credito d’imposta attuale».

«Le imprese stanno continuando ad applicare i protocolli anti-contagio, facendo così la propria parte. È fondamentale il senso di responsabilità da parte di tutti e il rispetto delle poche e semplici regole, così come la capacità degli enti locali e delle forze dell’ordine di far rispettare le disposizioni contro gli assembramenti e assicurare l’osservanza delle norme. Rinnoviamo anche il nostro appello ai mezzi di informazione, strumento prezioso per mantenere alta l’attenzione, ma evitando di alimentare un clima di paura. E soprattutto auspichiamo che le attività dei servizi di ristorazione non debbano subire ulteriori restrizioni, che provocherebbero danni tali da metterne in gioco la sopravvivenza, e confidiamo che le ulteriori misure di contenimento previste per le festività natalizie sappiano ispirarsi a buon senso, equilibrio e responsabilità individuali e collettive», conclude.