a tu per tu |
Politica
/

Claudio Scajola: «Ricandidarmi a sindaco di Imperia? A città risollevata fatemi riposare»

18 dicembre 2020 | 07:37
Share0

L’ex ministro a tutto campo, dal Covid al porto turistico, dal rapporto con Toti alle elezioni provinciali

Sanremo. «Io credo che il primo dovere sia quello di tutelare la salute, dobbiamo superare l’ultimo miglio. Il vaccino sta arrivando, prima di garantire una copertura ci vorranno ancora 2/3 mesi. Quest’ultimo percorso non può essere affrontato con leggerezza. Non possiamo correre il rischio di far impennare di nuovo il virus in mezzo ai nostri concittadini. Quindi ritengo che sia necessario fare le chiusure per fare l’ultimo sacrificio, per riuscire a intravedere una primavera di risveglio. Sono fiducioso su una grande ripresa dell’Italia, spero che siano spesi bene i soldi dell’Europa e che si sia capaci di avere  buon senso di responsabilità, sia da parte degli amministratori locali che centrali. Vedo con molto disappunto questa voglia di apparire nei distinguo che adesso ha contagiato anche le star degli scienziati e cha fa dire tantissime sciocchezze ai presidenti delle Regioni che creano solo confusione nel cittadino. Quindi, ci vuole un comportamento responsabile, se sono necessarie le chiusure faremo un Natale diverso ma dobbiamo farlo».

Il sindaco di Imperia Claudio Scajola ospite nei nostri studi parla delle restrizioni del Natale causa Covid, fa un bilancio, a metà mandato, della sua esperienza da primo cittadino, parla del porto turistico, di politica nazionale e locale e guarda anche alle prossime elezioni provinciali (maggio 2021) e della possibilità di ricandidarsi alla guida della città nel 2023.

«Il bilancio dei primi due anni e mezzo di mandato lo ritengo  positivo – prosegue l’ex ministroper diversi motivi, primo perché sono riuscito a mettere tutte le mie forze in questo impegno senza mai fermarmi e, quindi, corrispondendo alle aspettative dei cittadini tutto il mio servizio. Imperia si sta modificando, Imperia sta crescendo, pur in un periodo di grande difficoltà dovuto, nell’ultimo anno, al virus, con una situazione di bilancio fallimentare che abbiamo dovuto subito aggiustare con un piano di risanamento decennale, poi nel far partire le opere necessarie in questa città che era in decadenza e poi nel cercare di dare un po’ di bellezza, un po’ di arredo. L’obiettivo è sempre lo stesso fare stare meglio i cittadini nella propria città, rendendo una città accogliente che sappia esaltare le proprie bellezze, attirare turisti, attirare imprenditori del turismo e dell’agroalimentare che vogliono venire e in questo modo dare lavoro che è il compito principale di una amministrazione».

A proposito del porto turisticoScajola sottolinea: «Abbiamo rimesso in partenza una cosa ferma. Il porto di Imperia è stato fermo per 10 anni, dopo che il Comune in maniera irresponsabile ha revocato a sé stesso la concessione, senza manutenzione, incompiuto con delle parti della città molte belle paesaggisticamente che sono state abbandonate. Dopo 10 anni lo abbiamo rimesso in movimento, creando i contatti con Roma e con Genova, con il Demanio, con una veloce operazione di incameramento da parte dello Stato di tutti i beni del porto, quelli che si vedono e quelli che potenzialmente dovevano essere fatti,  che permette oggi di poterlo riavviare. Il 29 dicembre ci sarà un consiglio comunale dove partiremo con l’affidamento alla Goimperia, con piano finanziario e, quindi, il 2021 sarà l’anno in cui riprenderanno i lavori per completare il porto».

Sui rapporti, anche politici, con il presidente della Regione Giovanni Toti: «Il rapporto di carattere istituzionale tra Comune e Regione è sempre stato ottimo, si è collaborato, ognuno nel suo ruolo, in un rapporto di correttezza e presentando progetti interessanti abbiamo sempre avuto molto ascolto. Sul piano politico devo dire con piacere che le posizioni che ritenevo radicali, che ritenevo populiste, che ritenevo sovraniste espresse per troppo tempo dal presidente Toti non ci sono più, e quindi, si sono create le condizioni per avere un rapporto politico disteso. Il futuro a mio parere sarà diverso. Il quadro politico nazionale è confuso, credo che il 2021 anche come eredità del Covid, ci porterà ad avere un diverso schieramento politico, sia in maggioranza che in opposizione e, ritengo probabile, per me auspicabile, la nascita di partito moderato che possa interpretare al meglio la posizione europeista e atlantista».

«Nel 2019, quando mi era stato chiesto di poter fare il presidente della Provincia, avevo detto che avrei potuto farlo. Ora, devo dire, non ci ho ancora pensato. La Provincia deve svolgere un ruolo importante, cioè, quella di far cogliere che siamo un unico sistema, la Riviera», dice Claudio Scajola a proposito  delle elezioni provinciali del maggio 2021.

Ci proverà a rifare il sindaco di Imperia? «Ho 72 anni, mi sento molto fresco, direi che le esperienze della mia vita mi hanno dato l’opportunità di viverla questa vita. Credo di conoscere tanto degli uomini e delle cose. Tra due anni e mezzo, credo che il problema si dovrà porre. Io, ad oggi, devo dire che vorrei rimanere fedele a un discorso fatto in casa. Faccio questo servizio per la mia città, per tirarla sù, se riesco.  Se altri possono proseguire questo lavoro, fatemi un po’ riposare».