A un anno dal crollo, riaperta la provinciale che collega Dolceacqua a Rocchetta

16 dicembre 2020 | 11:28
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La provinciale era crollata il 27 novembre del 2019 a causa di un movimento franoso che aveva inghiottito alcune decine di metri di strada

Rocchetta Nervina. A circa un anno da quando una frana interruppe la circolazione sulla sp68 tra Dolceacqua e Rocchetta Nervina, è stata riaperta ufficialmente stamani la strada provinciale alla presenza degli assessori regionali Marco Scajola e Giacomo Giampedrone, dei sindaci Fulvio Gazzola (Dolceacqua) e Claudio Basso (Rocchetta Nervina), del presidente della Provincia di Imperia Domenico Abbo, dell’onorevole della Lega Flavio Di Muro, dei consigliere regionali Veronica Russo di Fratelli d’Italia, Mabel Riolfo della Lega e Enrico Ioculano del partito democratico.

«Finalmente abbiamo messo un punto di fine a questo calvario durato un anno – ha affermato Basso -. Grazie alla sinergia di tutti gli enti che hanno collaborato, in un tempo relativamente breve, siamo riusciti a riaprire la strada. Con il ponte Bailey il problema era parzialmente risolto: la popolazione non era più isolata, ma i mezzi pesanti non potevano transitare».

Per Giampedrone: «La sinergia tra istituzioni e la capacità di dare risposte nei tempi che si prospettano, credo che sia stato un unicum che in questo momento la Liguria rappresenta molto bene. C’è, poi, la capacità di tutti dei tecnici e delle ditte di mettere in campo le soluzioni migliori. Tutto quanto è stato fatto con soluzione provvisoria, per dare una misura almeno palliativa, che consentisse di non provocare il distaccamento totale di una frazione che era completamente isolata».

«Siamo in attesa di sapere come il governo nazionale vuole trattare il nubifragio del 2-3 ottobre scorsi, che ha colpito Ventimiglia in particolare, ma anche altri comuni della provincia di Imperia – ha dichiarato Flavio Di Muro -. Qui a Rocchetta celebriamo una vittoria, quella della collaborazione tra le istituzioni che è riuscita in maniera strutturale a dare un ponte e a far uscire dall’isolamento la comunità di Rocchetta. Però non si può sempre inseguire l’emergenza: serve un decreto Ponente, come il decreto Genova, che metta sul piatto risorse, norme speciali e se del caso commissari straordinari, per mettere freno al dissesto geologico e per dare la possibilità di prevenire, senza dover rincorrere le emergenze legate alle alluvioni che di volta in volta si susseguono sul nostro territorio».

La provinciale era crollata il 27 novembre del 2019 a causa di un movimento franoso che aveva inghiottito alcune decine di metri di strada, trascinandoli nel torrente Merdanzo e lasciando Rocchetta e i suoi 300 abitanti completamente isolati.

Solo un mese e mezzo dopo, il 10 gennaio 2020, il borgo della Val Nervia aveva recuperato una certa normalità, con l’installazione di un ponte militare di tipo Bailey che con i suoi 42 metri di acciaio ha consentito per quasi un anno di bypassare il tratto di strada inagibile, togliendo il paese dall’isolamento, in attesa del ripristino della viabilità ordinaria. Un intervento non facile, considerata soprattutto la difficoltà di raggiungere il luogo del crollo con una gru dal peso di 100 tonnellate in grado di sollevare la struttura portante e le componenti del ponte.

Realizzato dalla Provincia con il sostegno della Regione Liguria il ponte è stato affittato per un anno a un costo di circa 200mila euro, mentre l’intervento sulla provinciale, da circa 500mila euro, è andato avanti fino a poche settimane fa.