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Violenza nel carcere di Sanremo, gli rifiutano una visita medica: detenuto aggredisce due poliziotti

10 novembre 2020 | 15:42
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Violenza nel carcere di Sanremo, gli rifiutano una visita medica: detenuto aggredisce due poliziotti

I due agenti hanno riportato ferite giudicate guaribili in due e cinque giorni

Sanremo. Un detenuto, che non aveva ricevuto il permesso per una visita medica, ha dato in escandescenza e aggredito due agenti di polizia penitenziaria che, feriti, sono finiti in ospedale. I fatti, stando a quanto ricostruito fino a ora, sarebbero avvenuti ieri sera. A renderlo noto è Fabio Pagani, segretario regionale della Uilpa Polizia Penitenziaria.

«Ci risiamo – dichiara -. Ancora una grave aggressione ai danni di appartenenti alla polizia penitenziaria che, non in pochi casi, riportano lesioni anche di natura permanente. Ieri è accaduto, come già altre volte in passato, presso la casa di reclusione di Sanremo, ma sono in media due al giorno le aggressioni dei detenuti ai danni degli operatori penitenziari in tutto il Paese, rispetto alle quali si registra la sostanziale inerzia del Ministero e, più in generale del Governo».

L’ennesima aggressione ha avuto luogo ieri: «Verso le 19,30 – racconta Pagani – Un detenuto di origine magrebina ristretto in terza sezione, all’atto di una non autorizzazione ad una vista medica, ha aggredito violentemente due appartenenti al corpo di polizia penitenziaria riportando una prognosi di 5 e 2 giorni. L’uomo ha anche scaricato un estintore addosso ai poliziotti che, encomiabilmente, sono risicati a bloccarlo e mettere il reparto insicurezza, restando però intossicati dal gas propellente».

«E’ evidente – continua il sindacalista – Che se non si assumono misure immediate la situazione carceraria rischia di riprecipitare, specie se dovesse confermarsi la tendenza al rialzo dei contagi da Covid-19. E’ assolutamente indispensabile e urgente rafforzare gli organici della polizia penitenziaria e potenziarne equipaggiamenti e dotazioni strumentali e, parallelamente, intervenire sull’ordinamento, introducendo un reato proprio, o per lo meno un’aggravante specifica, per i detenuti che si scagliano contro le istituzioni repubblicane aggredendo gli agenti».