Ventimiglia, addio alle ex cabine Enel. Sindaco Scullino: «Riporteremo alla luce la città romana»

18 novembre 2020 | 17:39
Share0

Sotto il piazzale corre il decumano massimo: il tracciato viario principale di Albintimilium

Ventimiglia. E’ stato consegnato nel pomeriggio, alla ditta che si è aggiudicata i lavori, il cantiere di Nervia dove nei prossimi giorni avverrà la demolizione delle ex cabine Enel, presenti sul piazzale attiguo al teatro romano dell’antica città di Albintimilium.

«Era il 2010 – racconta il sindaco Gaetano ScullinoQuando insieme all’allora soprintendente, dottor Gambaro, decidemmo di provare a chiedere un finanziamento al Ministero dei Beni Culturali per il recupero prima del teatro romano, gioiello della città di Ventimiglia, poi di una parte della città romana, con le coperture, e successivamente l’abbattimento di questa ex officina dell’Enel ormai in precarie condizioni. Riuscimmo a ottenere un finanziamento di 1milione e 200mila euro. Fu una festa: iniziarono subito i lavori per quanto riguarda il recupero di alcune parti della città romana, con alcune scoperte, come quella del decumano massimo e altre cose importantissime». «Circa tre anni fa – continua Scullino – Sono riusciti a recuperare in modo perfetto il teatro romano che ora ha ripreso la vera sua funzione, con circa 250 posti. Oggi l’ultimo tassello, con la demolizione della parte più degradata e pericolosa. Finalmente, con l’aiuto della provincia, siamo qui a consegnare il lavoro all’azienda che se l’è aggiudicato. Nel giro di un mese questo non ci sarà più: ci sarà un grande piazzale, con la speranza di continuare nella richiesta di finanziamenti perché qui sotto c’è la città romana, quindi non è escluso che si trovi ancora qualcosa di interessante della nostra storia».

I lavori di demolizione, diretti dalla Provincia di Imperia, sono il frutto della sinergia con le diverse istituzioni presenti sul territorio: dalla Direzione Regionale Musei Liguria, alla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Imperia e Savona, all’Agenzia del Demanio, al Comune di Ventimiglia. L’ultima tappa di un lungo percorso, come sottolineato dal sindaco Scullino, iniziato più di una decina di anni fa con l’importante finanziamento di Arcus Spa (oggi Ales Spa) finalizzato al restauro e alla rifunzionalizzazione del teatro romano, inaugurato nel 2018 e da due anni ormai pienamente fruibile dalla collettività.

«E’ un cantiere importante quello che interesserà quest’area con la demolizione di questi vecchi edifici fatiscenti – dichiara Valentina Fiore, direttore dell’area archeologica di Nervia -. La prospettiva è quella di potenziare e valorizzare quest’area con dei saggi archeologici, con l’idea di portare avanti la ricerca archeologica in questo sito e valorizzarla come pertinenza del teatro, migliorando anche l’accessibilità dell’area stessa, in un rapporto di sinergia con il Comune gli altri enti locali interessati, grazie all’arrivo della pista ciclabile nell’area archeologica».

Sulla ciclabile che collegherà l’area di Nervia al centro di Ventimiglia, Scullino dichiara: «Porteremo in consiglio comunale, il 27 novembre, l’accordo di programma con le Ferrovie che comprende la consegna alla città di Ventimiglia di circa 60mila metri quadri di aree ferroviarie dismesse o dismittibili. Faremo tre grandi parcheggi, e accanto alla stazione ferroviaria, realizzeremo anche il palazzo della salute. Oltre a questo, partirà dal ponte di Nervia un circuito, già completamente finanziato dalla Regione, che porterà cittadini e turisti o sul lungomare, dove nel frattempo vanno avanti i lavori della ciclabile, o al percorso ciclopedonale attraverso l’area archeologica fino alla stazione ferroviaria, nel centro di Ventimiglia».

Ci vorrà tempo, prima di portare alla luce i reperti romani: «E’ un processo molto lungo – spiega l’archeologa – I saggi daranno conto di cosa possa esserci qui sotto. Sicuramente c’è parte del decumano, che sappiamo essere nel teatro e nella domus alle spalle del cavalcavia, quindi il tracciato viario sicuramente è presente e sarà possibile anche recuperare altre realtà della città romana di Albintimilium».

«La Provincia si è occupata di questa demolizione per un motivo che parte da lontano – spiega l’ingegnere Michele Russo, funzionario della Provincia di Imperia responsabile dei settori Lavori Pubblici, Ambiente e Patrimonio – Intorno al 2010 era stato fatto un accordo di programma dalla mia amministrazione, dalla Sovrintendenza regionale che poi è proprietaria del polo archeologico ventimigliese e una società ministeriale di Roma che finanzia questi tipi di interventi per il recupero dell’antico patrimonio in Italia. Il polo archeologico non aveva una stazione appaltante e la Provincia, pur non essendo di propria competenza, se n’è occupata attraverso il settore Lavori Pubblici e in questi anni si è occupata della rifunzinalizzazione del teatro romano, curando praticamente li nuovo percorso e poi con i ribassi d’asta ci è stato chiesto di portare a termine il lavoro con la demolizione di questi vecchi edifici».

Sulla demolizione degli ex edifici Enel: «Sembra banale buttarli giù – dichiara l’ingegnere – Ma non è stato semplice dal punto di vista burocratico. L’autorizzazione più complessa è stata quella delle ferrovie, che non dimentichiamo che qui a pochi metri alle nostre spalle c’è la linea ferroviaria con i cavi a tremila volt e di conseguenza si dovranno operare soluzioni non banali, nel momento in cui l’impresa appaltatrice inizierà con la demolizione. Metteremo un telo particolare di protezione, in grado di resistere alla partenza di schegge e di pietre, in modo che non interessino il sedime ferroviario».