Il caso

Taggia, incertezza sulla “Bolkestein”: congelate le concessioni ai balneari

Il sindaco Mario Conio: «Non è una decisione politica, chi è in rinnovo può rivolgersi al Tar»

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- Foto d'Archivio

Taggia. Bolkestein, il Comune di Taggia sospende le pratiche di rinnovo delle concessioni ai balneari. La comunicazione è stata data ieri dal dirigente del settore ai concessionari riuniti in Municipio.

«Non è una decisione politica -sottolinea il sindaco Mario Conio –  ma del livello dirigenziale, sul quale non interferisco, a fronte della confusione legislativa. Io, naturalmente, sono per la tutela dei posti di lavoro dei balneari. Il dirigente ha ritenuto che non ci sia chiarezza e gli lascio svolgere il suo lavoro. Se qualcuno dovesse sentirsi danneggiato può sempre fare ricorso al Tar».

Il sindaco di Taggia Mario Conio è esponente di “Cambiamo“, il movimento che del governatore della Regione Giovanni Toti e dell’assessore regionale al Demanio Marco Scajola che, non è un mistero, si sono spesi in maniera particolare contro l’applicazione della cosiddetta “Bolkestein“, la direttiva dell’Unione europea che prende il nome da Frits Bolkestein, allora commissario per la concorrenza e il mercato interno approvata nel 2006 e recepita nel 2010 dal Governo italiano. Tra i punti principali la Bolkestein impone l’obbligo di rimessa al bando per alcune concessioni pubbliche, tra le quali quelle degli stabilimenti balneari, con l’obiettivo di favorire la libera circolazione dei servizi e l’abbattimento delle barriere tra i vari Paesi.

La decisione del Comune di Taggia è destinata a far discutere anche perché tra i concessionari ci sono alcuni esponenti della stessa maggioranza che sostiene il sindaco Conio. Il provvedimento firmato dal dirigente Antonio Boeri cita l’incertezza generata dalla sopravvenienza del D.L. 30/2020 in raffronto «alle molteplici e recenti pronunce giurisdizionali, comunitarie e penali con le quali è stato contestato in nuce l’apparato normativo di proroga delle concessioni demaniali marittime».

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