La situazione

Sinfonica di Sanremo, sindacati ancora all’attacco del Cda: «Chiediamo l’intervento del sindaco»

«Il muro del CdA in risposta alla richiesta dei professori di tornare a lavorare»

orchestra sinfonica sanremo
- Foto d'Archivio

Sanremo. «Nelle ultime settimane si sono tenuti diversi incontri concernenti la situazione dell’Orchestra Sinfonica e la sua “inattività”; in data 6/11/2020 il CdA delegava “verbalmente” un legale, sconosciuto ai presenti, per discutere l’ordine del giorno, sottovalutando così un importante tavolo di trattativa; successivamente abbiamo chiesto un incontro urgente con il sindaco Biancheri e gli assessori Rossano e Faraldi, riunione che si è tenuta in videoconferenza il13/11/2020 e nella quale si è arrivati a definire l’importanza di riprendere l’attività lavorativa (fattibile, in questo particolare periodo, in modalità streaming) quanto meno dal mese di dicembre 2020 e la legittimità delle richieste sindacali in merito all’informativa sui conti e i progetti della Fondazione.

Lo stesso incontro, tuttavia, non ha prodotto nessun cambiamento nel modo di procedere del CdA che, al contrario, con un atteggiamento incomprensibile e dannoso ha irrigidito la propria posizione con lettera del 17 novembre, sottolineando in primis che la possibilità di lavorare in streaming è sostanzialmente legata alla risoluzione della posizione riguardo al pagamento delle registrazioni estive (pagamento previsto ai professori dal contratto e dunque passibile di risvolto vertenziale).

Inoltre, per quanto riguarda l’indisponibilità a far lavorare i professori si nota una mancanza di volontà nel tenere conto che la maggior parte delle istituzioni artistiche nazionali stanno già lavorando e ci si chiede a quali protocolli sanitari il CdA faccia riferimento, dato che le motivazioni sanitarie dichiarate nella mail non farebbero lavorare il 90% delle aziende in Italia.

In secondo luogo, il 20% di integrazione all’assegno del FIS, è stato legato indissolubilmente alla compensazione del pregresso debito FIS 2016 che non darebbe una effettiva presenza economica in busta paga e questo contrasta quanto espresso dal rappresentante del CDA nella penultima riunione, dove aveva dichiarato che si sarebbe potuto trovare una forma di rateizzazione a basso impatto economico per i Professori.

Infine, sempre nella missiva citata, il CdA chiude completamente il dialogo alle Organizzazioni Sindacali scrivendo testualmente: ” preme infine sottolineare che i membri del CdA, unitamente ai consulenti dello stesso, sono disponibili ad un incontro in presenza (a partire dal 24/11/20) per la trattazione delle questioni attinenti al futuro contratto integrativo che dovrebbe avere decorrenza dal 1/1/2021″.

A tal proposito ricordiamo al C.d.A. che non è prevista nessuna trattativa su un futuro contratto integrativo ma solo l’applicazione del CCNL, e ribadiamo la nostra necessità di avere invece un incontro, in tempi brevissimi, su tutte le tematiche urgenti in essere: integrazione Fis 2020, rateizzazione Fis 2016, ripresa del lavoro immediato del comparto artistico, oltre ad avere i dati economici della Fondazione ed il nuovo Piano Industriale.

Ricordiamo inoltre che, seppur il Ministero competente non abbia ancora chiarito ufficialmente la propria posizione circa l’assegnazione dei contributi 2020 e triennio successivo, ad oggi le altre orchestre (10 su 13), come innanzi anticipato, stanno lavorando e in ogni caso hanno utilizzato molto meno il FIS rispetto alla nostra Fondazione, creando di fatto una distanza per noi incolmabile dal punto di vista numerico dei concerti prodotti nel 2020.

A scanso di equivoci anche se il Ministero non applicasse i tagli summenzionati, come già paventato in più sedi, la Fondazione dovrà investire, per forza di cose, tutto ciò che è stato risparmiato con il FIS e ciò che si è incassato con il FUS nella produzione del 2021.

In riferimento a quest’ultimo punto siamo a sottolineare anche che il CdA, nonostante venga sollecitato da mesi, non abbia ancora né fornito nessun dato ufficiale su quanto attinto dal FIS né data comunicazione ufficiale di posizionamento in FIS per i mesi di ottobre e novembre 2020. È evidente come si voglia continuare a sfruttare l’ammortizzatore sociale per fare cassa sulle spalle della compagine artistica.

Ribadiamo come tale decisione sia inaccettabile, ma soprattutto troviamo inaccettabile l’utilizzo dei contributi che lo Stato mette a disposizione per l’attività istituzionale dell’ Orchestra, tenuta ferma, per gestire attività che nulla hanno a che fare con la natura della sovvenzione stessa, esponendo pericolosamente la Fondazione a diventare un ente più “commerciale”, situazione che farebbe perdere il contributo ministeriale. Sottolineiamo infatti che, mentre il reparto artistico è in cassa integrazione, una parte dei dipendenti amministrativi lavora per portare avanti, ormai da mesi, il concorso di Area Sanremo.

Ricordiamo infine che sempre il CdA nel 2020 pare abbia presentato in Comune un piano industriale decennale che prevede il taglio di circa il 10% degli stipendi dei Professori (situazione attuale e che persiste da 12 anni), fatto che riteniamo gravissimo, visto che è stato presentato, se confermato, senza alcun tipo di comunicazione alle Organizzazioni Sindacali. Questo vostro modo di procedere, ossia fare cassa con gli ammortizzatori sociali, senza peraltro rispettare le procedure previste dall’art. 19 del DL 17.03.2020 n. 18 e successive modifiche, può esporre la Fondazione ad un taglio dei futuri FUS e/o a un rigetto della richiesta al FIS.

In considerazione del grosso rischio al quale esponete la Fondazione e che un domani potrebbe costare ulteriori tagli agli stipendi del personale, vi diffidiamo formalmente dal persistere in tale condotta riservandoci di tutelare gli interessi dei nostri iscritti in tutte le sedi opportune.

Siamo in ultimo a chiedere l’intervento del Sindaco e dell’assessore Faraldi, al fine di metterci nelle condizioni di riprendere quanto prima l’attività lavorativa, come chiaramente espresso nell’ultima riunione, in modo da tutelare il livelli retributivi dei Professori e cercare di attenuare tutte le gravi conseguenze che potrebbero manifestarsi nel 2021» – dicono Marengo Paolo per SLC-CGIL, Merlino Giorgio per FISTel-CISL, Cioffi Enzo per UILCOM-UIL e Chiappa Paolo per FIALS.

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