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Insegnante prostituta a Imperia, due uomini arrestati per sfruttamento

12 novembre 2020 | 13:51
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Insegnante prostituta a Imperia, due uomini arrestati per sfruttamento

In alcune prestazioni sessuali coinvolto anche un cane

Alassio. I militari della Compagnia carabinieri di Alassio hanno eseguito una ordinanza di custodia cautelare, in regime di detenzione domiciliare, emesse dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Savona Francesco Meloni, su richiesta del sostituto procuratore della Repubblica Chiara Venturi, nei confronti di 2 persone, indagate, in concorso, per i reati di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione. Gli arrestati, nelle attività criminose  erano attivamente “coadiuvati” da una terza persona, allo stato segnalata in stato di libertà.

Le persone indagate sono tutti italiani: i due arrestati sono due uomini: G.N. di anni 58, operaio e R.T. di anni 61 commerciante e  gestore di attività di ristorazione, fattivamente “coadivuti” da un complice, R.B. di anni 70 pensionato (la persona segnalata a piede libero). Tutti, parte offesa compresa (una donna di 56 anni, sposata con l’arrestato G.N., insegnante), abitano nel Ponente ligure, tra le provincie di Savona e Imperia, ad Andora, Diano Marina e Imperia.

L’indagine, avviata nel mese di novembre del 2019 e condotta da personale del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Alassio (proseguita ininterrottamente nei periodi di piena emergenza COVID 19), trae origine da una preliminare attività di raccolta di informazioni in ordine ad una attività di prostituzione, esercitata dalla donna e dalla consequenziale e profittevole condizione economica, proveniente da detta attività illecita, non compatibile con la retribuzione percepita come insegnante.

Difatti, dall’attività investigativa preliminare, l’insegnante risultava intestataria di ben quattro conti correnti bancari, con relative carte bancomat e di credito e di un’automobile Jaguar. Parimenti, alcuni siti diffondevano immagini erotico/pornografiche, che pubblicizzavano e favorivano gli “incontri”sessuali a pagamento della donna, riscontrando “immissioni” pubblicitarie riconducibili alla donna, parzialmente ritratta all’interno delle fotografie, in atteggiamento “invitante” e con indosso biancheria intima, che nella “attività” usava un nome d’arte. A completare gli annunci l’utenza telefonica (intestata a uno dei soggetti segnalati all’A.G.), a lei riconducibile e l’area dove erano presenti i siti per gli “incontri”, si tratta di più località dislocate al confine tra le provincie di Savona e Imperia, compreso il capoluogo ponentino attrezzati ad hoc.

Una volta avuta la contezza dei dati oggettivi, i carabinieri di Alassio procedevano a specifiche e ulteriori attività investigative “tradizionali” (pedinamenti a piedi e con autovettura) e tecnici (intercettazioni telefoniche e ambientali), autorizzate dall’A.G. di Savona. Nel corso delle indagini,  i carabinieri hanno accertato le responsabilità delle persone “indagate”, le quali, a vario titolo, si adoperavano nell’esecuzione delle mansioni di: “segreteria”, consistenti nella selezione delle immagini e ritratti della donna da pubblicare nei siti “hot”; nel concordare, coi clienti della donna, quotidiani appuntamenti,  pianficandoli prima con lei, fornendo loro informazioni in ordine a tariffe e tipo di prestazioni (in qualche occasione taluni clienti abituali hanno concordato prestazioni sessuali con la compartecipazioni di animali, ovvero con altri soggetti femminili); attivazione di utenze e contratti riguardanti i siti dove si svolgevano gli incontri, ovvero pagamento di bollette riguardanti la forniture di utenze, utilizzando denaro proveniente dalle prestazioni sessuali, ossia della gestione dei conti correnti della donna, con il versamento nei c.c. dei proventi dell’attività di lenocinio.

Uno degli indagati, al fine di agevolare la donna, l’aiutava negli aggiornamenti quotidiani di atti e documenti afferenti la sua professione di insegnante; di “assistenza e accompagnamento” della donna nel corso dei suoi spostamenti (“casa – lavoro – casa”); di accudimento di un suo animale d’affezione (cane cocker usato in qualche prestazione sessuale), riassetto, pulizia e riordino dei siti dopo “gli incontri”, acquisti di generi vari da utilizzare per la gestione dei siti per l’attività e di farmaci per clienti contro le disfunzioni erettili.

Nel corso dell’esecuzione delle misure cautelari, sono state eseguite alcune perquisizioni personali e locali nei confronti degli indagati, presso i siti dove avvenivano gli incontri, prestazioni sessuali e presso abitazioni e automezzi di proprietà, rinvenendo documenti e cose al vaglio degli inquirenti.