Festival di Sanremo in era Covid, cosa rimarrà di red carpet e palco in piazza?

23 novembre 2020 | 10:33
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Festival di Sanremo in era Covid, cosa rimarrà di red carpet e palco in piazza?

Mentre impazza la querelle sullo slittamento ad aprile della kermesse, Rai e Comune studiano come mettere in sicurezza il centro città

Sanremo. Mentre su scala nazionale impazza la notizia, smentita prontamente da Rai e Comune, di un possibile slittamento ad aprile del Festival programmato per il 2-6 marzo prossimi, cosa rimarrà degli eventi collaterali alla kermesse, quelli che un tempo creavano folla, massa, pubblico e che adesso vengono classificati nella generica categoria del rischio assembramento?

La domanda stanno iniziando a porsela le parti coinvolte nella macchina organizzativa, a partire dal sindaco Alberto Biancheri, responsabile insieme al questore di Imperia della sicurezza di tutto quanto avviene fuori dalle mura dell’Ariston. Come fare a gestire quei giorni ed evitare che le decine di migliaia di turisti che raggiungono la Città dei Fiori per l’occasione non si tramutino in un volano del virus? Come saranno gestiti il palco di piazza Colombo e il red carpet nella prima edizione segnata dall’emergenza coronavirus?

Se è presto per dare risposte certe, Rai e Comune si stanno portando avanti con l’analisi di diversi scenari possibili. Il migliore, quello dell’emergenza finita e lasciata alle spalle, sembra in questo momento poco realistico. Il vaccino potrebbe essere una soluzione, ma sembra impossibile prevederne una diffusione capillare utile a frenare il contagio prima di marzo 2021.

Il primo nodo riguarda quindi il Nutella Stage di piazza Colombo. La gestione del pubblico nella piazza potrebbere essere più “agevole” che nel resto della città. Già l’anno scorso i tornelli automatici avevano permesso di limitare il pubblico all’interno dell’arena. Un modo per garantire la sicurezza dei presenti sarebbe il posizionamento di sedute distanti il giusto le une della altre, in maniera da far vivere l’evento come fosse un canonico concerto all’aperto, con prenotazione da fare rigorosamente online. Il palco in piazza, bisogna dire, è una priorità non soltanto per l’amministrazione comunale ma anche per la stessa Rai che ne ricava introiti milionari dalle sponsorizzazioni ad esso correlate.

Capitolo Red Carpet. Evitare gli assembramenti intorno al perimetro dell’Ariston e nei pressi dei maggiori alberghi dove si accalcano curiosi, cercatori di autografi e fan in delirio, vorrebbe dire di fatto blindare la città. Come fare? Chi una decisione in tal senso dovrà prenderla si limita a commentare così: “Si sta pensando all’applicazione di strumenti innovativi”. Quali si vedrà. Certo è che senza eventi collaterali come il Red Carpet, il Festival perderebbe il suo principale collegamento con Sanremo, i suoi abitanti e il pubblico in viaggio ogni anno per l’occasione.

Quindi il Festival rischia di saltare? Assolutamente no. Rai e Comune tirano dritto, confermando le date già ufficializzate, anche se un rinvio è ipoteticamente sempre possibile. Alla peggio potrebbe tornare in gioco l’ipotesi di un’edizione senza pubblico, dentro e fuori dall’Ariston, per uno show interamente televisivo ma che salverebbe dal disastro completo la Rai stessa che sul Festival punta molto in termini di ritorni pubblicitari, e anche Palazzo Bellevue, alle prese con gravi difficoltà di bilancio che non ammetterebbero il venir meno del contributo annuale elargito dalla televisione di Stato.