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Annunciato il ricorso al tribunale del riesame per gli arrestati nell’inchiesta sesso a pagamento in Riviera

13 novembre 2020 | 14:52
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Annunciato il ricorso al tribunale del riesame per gli arrestati nell’inchiesta sesso a pagamento in Riviera
Annunciato il ricorso al tribunale del riesame per gli arrestati nell’inchiesta sesso a pagamento in Riviera
Annunciato il ricorso al tribunale del riesame per gli arrestati nell’inchiesta sesso a pagamento in Riviera

Per l’avvocato difensore sono i siti a pagamento a favorire il meretricio. La prossima settimana gli interrogatori di garanzia

Imperia. «Nell’ordinanza di applicazione delle misure cautelari è stato richiamato un sito  per evidenziare gli annunci della signora, fatto questo che di per sé non costituisce alcun reato come è noto. C’ è da chiedersi, semmai, se proprio tali siti non costituiscono il principale veicolo al favoreggiamento della prostituzione. Mi sembra una indagine fuori dal tempo, in quanto i presupposti della legge Merlin erano ben altri». Così l’avvocato Mario Leone, difensore di G. N., 58 anni di Diano Marina, agli arresti domiciliari e di  R.B. 70 anni denunciato in stato di libertà, (l’altro arrestato è R.T. di anni 61 commerciante e  gestore di attività di ristorazione ad Andora), finiti nei guai per favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione nell’ambito dell’inchiesta “Cockera d’oro” portata avanti dal Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Alassio.

Mario Leone

Dalle indagini coordinate dal pubblico ministero della procura di  Savona Chiara Venturi sarebbe emerso che i clienti della avvenente 56enne di Diano Marina spostata con G.N. che di giorno svolgeva la sua professione di insegnante in carcere venivano, appunto, adescati on line. La donna si presentava con il nome di Elena. Tra le  prestazioni richieste ci sarebbe stata anche quella con la partecipazione di un cagnolino. Gli incontri avvenivano a Imperia in un alloggio di via Pindemonte 8 e in una abitazione di  Andora.

«I miei assistiti -prosegue Leonesono persone prive di precedenti penali ed è bene chiarire che nella vicenda non sussiste alcuna ipotesi di coercizione della volontà nei confronti delle persone coinvolte. L’ipotesi di favoreggiamento della prostituzione è basata su circostanze tutte da verificare. Ad esempio, l’accompagnamento della signora presso le abitazioni in locazione derivava dal fatto che la stessa subì un infortunio domestico con rottura del gomito e della caviglia che rendeva fastidiosa la guida e spesso chiedeva agli amici di farle da autista».

«I conti correnti di cui si è fatto cennosono tutti sprovvisti o quasi di denaro e nessuna circolazione di ingenti somme si è mai verificata. La Jaguar acquistata usata è del 2005 con 287mila kilometri, il valore di mercato è inferiore a quella di una 500. Le persone indagate e da me rappresentate non hanno mai percepito denaro dalla signora parte offesa che era a loro legata da vincoli di sincera amicizia e solo a tale titolo l’hanno aiutata in normali incombenze domestiche, tipo pagamento utenze e altro. Si deve tener conto che il principale teste a difesa sarà proprio la cosiddetta parte offesa, la signora che faceva gli annunci. In ogni caso, stante l’assenza di condotte aventi rilevanza penale, dopo aver preso visione di tutta la documentazione a sostegno dell’accusa è presumibile in ricorso al Tribunale del riesame», conclude Mario Leone.

Gli interrogatori dei due arrestati sono fissati per mercoledì prossimo davanti al Gip Francesco Meloni.