Ventimiglia, riparte con il sole la settimana più difficile per la città alluvionata

5 ottobre 2020 | 12:09
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Ancora centinaia di cantine allegate. «Abbiamo bisogno di aiuto»

Ventimiglia. L’odore del fango, pregnante, pungente, invade l’aria entrando nelle narici. Un odore acre, forte, difficile da dimenticare. Di fango, portato dal fiume Roja esondato nella notte tra venerdì e sabato scorsi, ce ne è ancora tanto per le strade della città, ma la situazione più critica è quella delle decine di commercianti e imprenditori che in questa alluvione hanno perso tutto.

«Sono ancora almeno 300 le cantine e i locali pieni di acqua e fango che devono essere svuotati», dichiara Domenico Nico Martinetto, della task force di volontari che coordinano le quadre degli angeli del fango ventimigliusi, come li ha chiamati il sindaco Scullino. «Stanno arrivando da Ventimiglia e anche dai comuni limitrofi, intere squadre di volontari che si stanno organizzando per noi», aggiunge il consigliere comunale Giuseppe Palmero. Servono però i rinforzi: i circa 70 tra uomini e donne che si sono presentati stamani non bastano a coprire tutte le emergenze ancora da risolvere. «Venite a darci una mano – implora il consigliere comunale Gabriele Sismondini Abbiamo bisogno di aiuto». L’appuntamento, per tutti, è in piazza del Comune, dove i vigili del fuoco hanno allestito un centro di comando avanzato per smistare le decine di chiamate di aiuto da parte di chi, in questa alluvione, ha perso tutto.

I bar e ristoranti rimasti aperti aiutano come possono, fornendo alimenti e bevande a chi lavora. Mentre la polizia locale e gli operai comunali sono al lavoro per ripristinare la viabilità nelle strade più colpite. In meno di due giorni, via Cavour e via Aprosio, tra le zone più colpite, sono state liberate dal fango.

«La macchina organizzativa si è messa in moto velocemente – dichiara il sindaco Gaetano Scullino -. C’è stata una grossa solidarietà da parte di ragazzi, giovani, studenti e li ringrazio. Stiamo procedendo adesso a dare i servizi che sono importantissimi: parlo di energia elettrica, gas, fognature e acqua». Con il crollo della passerella Squarciafichi sono andati persi i collegamenti di acquedotto, fognature e altri servizi per migliaia di cittadini.

«L’Enel in questi casi non può dirci di chiamare il numero verde – dichiara Scullino – E’ impensabile che in questo momento di emergenza ci rispondano così. Dovrebbero fare come i Vigili del Fuoco che si sono messi a disposizione della cittadinanza».