Sanremo, Casinò e Comune presentano istanza a Toti per la riapertura della Casa da Gioco
Mobilitazione comune nei confronti di un provvedimento che avrebbe pesanti ripercussioni finanziarie
Sanremo. La chiusura del Casinò per effetto dell’ultimo Dpcm aveva già da subito provocato le reazioni dell’amministrazione comunale, che attraverso il sindaco Alberto Biancheri aveva parlato di «un colpo durissimo che minaccia la tenuta dei conti dell’ente» e della Casa da Gioco, evidenziando come non fossero stati tenuti debitamente in conto i protocolli sanitari già precedentemente approvati.
Ora, con una forte azione congiunta, istruita ieri pomeriggio e formalizzata questa mattina, Comune e Casinò di Sanremo hanno protocollato in Regione l’istanza indirizzata al governatore Giovanni Toti per chiedere l’adozione di una misura derogatoria volta alla riapertura al pubblico del Casinò di Sanremo.
Medesima istanza viene oggi rivolta direttamente al presidente del Consiglio Giuseppe Conte, non senza coinvolgere i parlamentare eletti nella nostra Provincia. L’amministrazione Biancheri e il Cda della Casa da Gioco si mobilitano quindi nei confronti di un provvedimento che avrebbe pesanti ripercussioni finanziarie per il Casinò e per il Comune di Sanremo, con ripercussioni sull’occupazione diretta e indotta.
Nella motivata istanza, il presidente della Casa da Gioco Adriano Battistotti, di concerto con il Cda composto da Giuseppe Ghinamo e Barbara Biale, evidenzia anche che “Le attività esercitate da sale giochi, sale scommesse e sale bingo” sono affidate dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli a concessionari privati, e differiscono nettamente da quelle esercitate all’interno del Casinò di Sanremo sia dal punto di vista tecnico-giuridico sia – ciò che maggiormente rileva in questo frangente – da quello organizzativo e logistico, che si traduce in una non comparabile situazione sul piano dei presidi anticontagio implementati”.
Proprio sull’aspetto logistico-organizzativo si concentra la richiesta del Cda del Casinò di Sanremo, che sottolinea come la gestione e l’organizzazione della Casa da Gioco sotto il profilo della prevenzione non possa essere assolutamente equiparabile a quelle di sale giochi, sale bingo o sale scommesse, sia perché il Casinò di Sanremo può vantare spazi importanti (2500 mq di aree giochi) gestiti attraverso un rigido protocollo di contingentamento che permette un “volume d’aria mediamente presente per cliente di oltre 41 mila litri”, sia per le imponenti misure di sicurezza sanitaria varate dal Casinò di Sanremo già la scorsa primavera attraverso ingenti investimenti, certificate in allora dal dipartimento di Igiene e Prevenzione della Asl1, attraverso il cui parere il presidente Toti già diede autorizzazione alla riapertura, con ordinanza del 5 giugno scorso.
Tra le misure adottate giova ricordare “il controllo sistematico mediante termo scanner di ultima generazione della temperatura corporea di tutti coloro che fanno accesso al Casinò, da ogni ingresso, a qualunque titolo e per qualsivoglia finalità; l’imposizione dell’obbligo indiscriminato di utilizzo di mascherina protettiva; il contingentamento dei flussi di ingresso in funzione della
capacità degli spazi e delle esigenze di distanziamento interpersonale; la diffusa e dettagliata informativa sulle misure di prevenzione implementate; l’imposizione di percorsi differenziati per l’ingresso e l’uscita dalla Casa da Gioco e apposizione di segnaletica orizzontale per il mantenimento della distanza di sicurezza interpersonale; l’installazione di separatori in plexiglass tra cliente e cliente, tra cliente e dipendente, tra dipendente e dipendente ove necessario; l’igienizzazione costante degli ambienti da parte di personale appositamente dedicato; la distribuzione di kit igienizzanti a favore di clienti e dipendenti”.
Tutto ciò premesso, si evidenzia come “La nuova sospensione dell’attività della Casa da Gioco prevista dal Dpcm del 24 ottobre risulta misura assolutamente non necessaria sul piano sanitario e, per contro, foriera di gravi conseguenze per la situazione finanziaria del Comune di Sanremo e per il tessuto economico e sociale della Provincia di Imperia” e si conclude con la precisa richiesta di deroga:
«Chiediamo quindi alla S.V. di rimediare all’errata valutazione del Governo, adottando un provvedimento di deroga che, consentendo la pronta ripresa delle attività del Casinò di Sanremo, impedisca un ingiustificato ulteriore deterioramento della già precaria situazione finanziaria del Comune di Sanremo, evitando, al contempo, un maggiore aggravamento del disequilibrio economico, delle tensioni finanziarie e della sofferenza patrimoniale che affliggono la Società di gestione, determinati dalla perdita di introiti dei giochi fisici (stimata in 13,5 milioni di euro) già accumulatasi dal 9 marzo 2020, e scongiuri, infine, gravi conseguenze per l’occupazione, diretta ed indotta».