Località Terre Bianche a Sanremo, residenti contro il Comune «Invisibili e inesistenti, buoni solo per pagare le tasse e tacere»

12 ottobre 2020 | 12:17
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Località Terre Bianche a Sanremo, residenti contro il Comune «Invisibili e inesistenti, buoni solo per pagare le tasse e tacere»

Lamentano degrado, disagi, furti in casa ed alatro. Secondo loro senza che Palazzo Bellevue intervenga

Sanremo. «Per il Comune siamo invisibili e inesistenti, buoni solo per pagare le tasse e tacere». Giovanna D’Amico, casalinga che vive con il marito in località Terre Bianche da oramai più di 30 anni, non ne può proprio più. E come lei, parrebbe, diverse altre persone che vivono nella zona in questione, nell’entroterra matuziano.

Da loro si arriva tramite un sentiero di circa 300 metri che si snoda partendo da una biforcazione della mulattiera San Romolo: quella che dalla Madonna della Costa porta alla frazione montana della Città dei Fiori. Quando comprò casa insieme al consorte, alla coppia fu anche promesso che fin lì sarebbe arrivata anche la strada, ma poi non se ne fece più niente. E a casa loro adesso ci si arriva solo con il motorino.

«Paghiamo la tassa sulla spazzatura come tutti gli altri, ma la „rumenta“ ci tocca portarcela per centinaia di metri fino al punto di raccolta. Dal due ottobre scorso (giorno dell’alluvione ndr), inoltre, la stradina che percorriamo è al buio: un sentiero malsicuro e percorso molto volentieri da ladri , che periodicamente fanno visita alle nostre case vista la zona molto tranquilla e incontrollata», spiega la donna.

Oltre al problema dei furti in casa, dell’isolamento e del degrado, i residenti “terrebianchini” lamentano anche una linea telefonica che viene e che va un po’ a casaccio, nonchè una cronica mancanza di attenzione da parte di Palazzo Bellevue alle loro istanze.

«Fortunatamente durante l’ultima alluvione non abbiamo subito grossi danni, anzi. In quella del ’98 però fu diverso, con disagi, allagamenti e frane un po’ ovunque. E sembra che da allora qui non sia cambiato niente e il Comune non sia mai intervenuto – dice D’Amico, che aggiunge – Qui di bello c’è restato solo paesaggio e panorama, ma adesso hanno istallato diverse antenne della telefonia mobile qui intorno e la natura non più quella di una volta».