Filovia storica, prove tecniche di ripristino. Presto attiva la linea Sanremo-Ventimiglia

27 ottobre 2020 | 12:17
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Filovia storica, prove tecniche di ripristino. Presto attiva la linea Sanremo-Ventimiglia

Prossimo il collaudo per il tratto della Foce. Il nodo delle manutenzioni: bus a idrogeno fermi perché i tecnici sono bloccati causa Covid

Sanremo. Potrebbe tornare operativa presto, anche se le tempistiche di questi tempi tendono a dilatarsi in maniera incontrollata, la storica filovia della Riviera Trasporti nel tratto che da piazza Colombo arriva fino alla città di confine. E dire che sarebbe stata questione di poco se non fosse che l’ultima alluvione dello scorso 2-3 ottobre ha provocato l’allagamento della cabina elettrica di Vallecrosia che alimentava la filovia da Bordighera a Ventimiglia, risultata fortemente danneggiata dall’ultima ondata di maltempo.

Un vero peccato se si pensa che nei giorni scorsi RT aveva testato il funzionamento del nuovo tratto in corrispondenza con la rotatoria della Foce e per il quale è atteso a breve il collaudo definitivo a opera dell’Ustif (Ufficio trasporti speciali e impianti fissi). Un collaudo più formale che sostanziale visto che i test effettuati con dei BredaMenarinibus 1700 non hanno fatto riscontrare anomalie.

Per arrivare a Ventimiglia, una volta ripristinata la centralina di Vallecrosia, rimarrebbe da risolvere il nodo della nuova rotonda di piazza Costituente dove sono in corso lavori in via di rifinitura. In quel punto, infatti, i filobus sfruttavano la piazza per riprendere l’Aurelia al contrario e ritornare al deposito di piazza Colombo. Un problema meno impegnativo degli altri e per il quale da RT si dicono certi di avere una soluzione già pronta.

Fiore all’occhiello della mobilità sostenibile nella provincia di Imperia, tra le poche realtà in Italia che ha mantenuta viva un’infrastruttura del genere nonostante l’avvento dei mezzi alimentati a benzina, ecco che la filovia potrebbe tornare a rifunzionare, dopo qualche anno di stop forzato causato dagli scoinvolgimenti avvenuti sulla viabilità, in particolare dovuti alla realizzazione della rotonda della Foce e di Arma di Taggia.

Più complessa la situazione della filovia guardando a Imperia. Al momento è tutto fermo e i progetti fatti in passato per proseguire la linea fino al capoluogo sono arenati. Ciò nonostante, questa mattina il Comune matuziano ha iniziato un’approfondita opera di pulizia (vedi foto) delle fronde degli alberi di corso Garibaldi che stavano iniziando a accumularsi sui cavi elettrici dei filobus. Conterà poco ma rappresenta un segnale che qualcosa si sta muovendo.

L’unico dato certo è che per rivedere funzionare il tratto che porta dalla Brezza al centro storico di Taggia ci vorrà molto più tempo. Tutto sembra essere legato all’arrivo dei fondi chiesti da una serie di Comuni costieri al ministero dei Trasporti, attraverso un progetto ambizioso da circa 40 milioni di euro volto al recupero e al potenziamento della filovia. (vedi qui)

Manutenzioni e covid. Se mai come ora si sente la necessità di un potenziamento del trasporto pubblico locale, anche Riviera Trasporti deve fare i conti con l’emergenza sanitaria. Da un po’ di tempo non si vedono più circolare i bus a idrogeno che erano stati acquistati e inaugurati solo pochi mesi fa. Il motivo? I tecnici della ditta che ha in appalto il servizio di manutenzione della centrale di rifornimento, costruita in Valle Armea, ha sede a Lione, decretata zona rossa dal governo francese causa Covid-19. E’ così che i bus a energia pulita sono attualmente fermi per impossibilità di fare le manutenzioni programmate.

E in che condizioni di salute si trova la storica flotta di filubus “arancioni”? Stando a informazioni interne all’azienda imperiese, delle otto corriere a disposizione, sei sono in “perfetta forma” anche se parcheggiate in deposito in attesa di tornare a circolare, mentre due avrebbero bisogno di essere riparate. Ma anche qui ci si è messo di mezzo il covid: i tecnici della ditta Ceca che vengono inviati in Italia ogni volta che si rendono necessarie riparazioni sono bloccati nel loro Paese, dove è scattato il coprifuoco.