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Da Volpedo parte il tour di presentazione della lavanda alimentare “Imperia”

8 ottobre 2020 | 10:19
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Da Volpedo parte il tour di presentazione della lavanda alimentare “Imperia”
Da Volpedo parte il tour di presentazione della lavanda alimentare “Imperia”
Da Volpedo parte il tour di presentazione della lavanda alimentare “Imperia”

Verrà illustrato il progetto Lavanda della Riviera dei Fiori

Imperia. Parte da Volpedo al Malaspina Bistrot il tour di presentazione della lavanda officinalis “Imperia” del progetto Lavanda Riviera dei Fiori. Domenica 11 ottobre si potrà così gustare e conoscere questo nuovo tipo di lavanda.

La lavanda “Imperia” è una Lavandula angustifolia, creata e brevettata da Franco Stalla, nasce dalla Lavandula angustifolia di Nava e dalla lavanda Imperial Gem ed ha come caratteristiche: tre / quattro fioriture all’anno (domenica si utilizzeranno i fiori dell’ultima fioritura, quella di fine settembre), una resa in olio essenziale di circa 1,4 lt/Ql ed è ottima come pianta aromatica per l’uso in cucina per la preparazione di piatti dolci e salati.

Lo chef Daniele Tasso – Pastry chef ha definito la Lavanda Imperia «lavanda meravigliosa, da sapore intenso ma delicato con le sue note delicate di miele e perfetta in abbinamento ad un cacao amaro».

Il menù prevede

Crostino con Robiola aromatizzata alla lavanda e prosciutto San Daniele

Gamberone croccante in pasta fillo e dressing al brandy e lavanda

Fettuccine alla lavanda con burro, pepe e limone

Filetto di Branzino in crosta di meringa salata e patate alla lavanda

Torta al cioccolato fondente e frutti di bosco con zuccherino all’assenzio e lavanda.

Alla serata parteciperà il coordinatore nonché ideatore del progetto Cesare Bollani che oltre a presentare il progetto risponderà alle domande dei presenti.

«L’amore per la lavanda nasce da una tradizione secolare del nostro territorio che abbiamo nel sangue da generazioni. Nativa delle Alpi Marittime e Alpi Liguri, quindi delle nostre montagne, il fascino che la lavanda emana è irresistibile, la lavandula angustifolia (sinonimi: vera, fine, officinalis) è la più pregiata delle 39 specie di lavandula esistenti al mondo.

Dalla metà dell’Ottocento ci fu un forte sviluppo nella distillazione della lavanda che prosegui fino a meta del novecento, quando sul territorio circa 500 aziende producevano lavanda. L’avvento della chimica con le essenze di sintesi, i disinfettanti chimici a basso costo e problemi colturali a causa di funghi patogeni ha determinato un crollo delle produzioni.

Dalla nostra storia siamo ripartiti con un progetto territoriale per recuperare le nostre tradizioni. Si è costituita una rete di imprese che si prefigge di far rivivere il nostro entroterra con una sinergia del territorio dei comuni che hanno aderito al progetto.

Il marchio che ci contraddistingue è “Lavanda della Riviera dei fiori” ( registrato a livello U.E.). Il progetto oltre a prevedere un’integrazione di reddito per le aziende agricole e una salvaguardia del Territorio ha inoltre:

un aspetto turistico

a. realizzazione di eventi tematici, visite sul territorio della lavanda, degustazioni guidate per scoprire i segreti della lavanda a tavola;

b. la creazione dei punti “Food RivieradeiFiori”, locali che propongono piatti della tradizione del Ponente ligure per diffondere la cultura e le tradizioni gastronomiche di una terra non sempre generosa ma di sicuro dai profumi incontrastati e di un ottimo vino;

c. la creazione di “IPoint” primi contenitori culturali per far conoscere e valorizzare in chiave turistica le tante eccellenze eno-gastronomiche e culturali del Territorio. Gli “IPoint” vogliono offrire ai fruitori un servizio ma anche un viaggio attraverso la tradizione, il territorio, la storia, la conoscenza collettiva e l’educazione alimentare.

un aspetto culturale

favorire l’integrazione interculturale tra i ragazzi, far conoscere ai giovani l’importanza culturale ed economica che la Lavanda ha avuto per il Territorio a partire dagli anni ’20 fino agli anni ’60.

un aspetto sociale

collaborazione con le persone della terza/quarta età realizzando progetti di invecchiamento attivo, coinvolgimento per l’abbattimento dell’inclusione sociale» – spiega.

Promuovere, rilanciare un territorio a tavola ecco la scommessa della “Lavanda della Riviera dei fiori” Territorio definito attualmente dai 35 Comuni delle province di Imperia (Airole, Armo, Aurigo, Borgomaro, Castel Vittorio, Cesio, Cosio di Arroscia, Dolcedo, Imperia, Molini di Triora, Olivetta San Michele, Perinaldo, Pietrabruna , Pigna, Pornassio, Prelà, San Lorenzo al Mare, Santo Stefano al Mare, Seborga, Taggia, Vasia), Savona (Albenga, Arnasco, Castelbianco, Cisano sul Neva, Garlenda, Nasino, Pietra Ligure, Stellanello, Testico, Vendone, Villanova d’Albenga), Cuneo (Alto, Caprauna, Ormea).

Già dagli antichi romani per le sue qualità (agisce sullo stomaco e sull’intestino aiutando la digestione) la Lavanda veniva usata come pianta aromatica per la preparazione dei piatti. Il progetto vuole promuovere l’utilizzo della officinalis “Imperia” nel settore agroalimentare e gastronomico.

Chef Daniele Tasso, 30enne pasticcere, lavora al Jw Marriot di Venezia, a 23 anni è andato a Londra al Cotidie di Bruno Barbieri a Marylebone, dopo qualche tempo è entrato da Harrods, famoso luxury store più grande laboratorio d’Europa di pasticceria e cucina. Dopo un anno e mezzo riceve un’offerta da Harvey Nichols, e a seguire, l’incarico al St. Pancras renaissance hotel, un 5 stelle della catena americana Marriott. Lo Chef Daniele Tasso ha aperto inoltre un canale YouTube dove insegna a cucinare dolci in casa.

Cesare Bollani nato a Piacenza nel 1958, da più di 40 anni risiede nel territorio imperiese. Si è sempre occupato, in qualità di libero professionista e consulente, di promozione turistica, creando connubi tra arte, spettacolo, tradizione e buona tavola. Ha fatto parte di varie associazioni enogastronomiche Padellina d’Oro di Como, Accademia della Cucina Piacentina, Associazione Amici del Peperoncino Bologna, Confraternita del Basilico e prodotti di Liguria. L’amore per il territorio l’ha spinto a creare progetti dove la cultura del Cibo e la promozione delle tipicità facessero da volano turistico per il Territorio.