Ceriana, case distrutte e auto sepolte. Un fiume di tronchi e pietre devasta località Bellando
Se la valle Armea è stata sostanzialmente risparmiata dalla “tempesta perfetta” di sabato scorso, la piccola frazione ha pagato caro la furia degli elementi
Ceriana. Una volta lì c’erano case, giardini, un parcheggio e tutto in ordine. Ora, all’ingresso di località Bellando pochi chilometri sopra l’abitato cerianasco, c’è solo devastazione: pietre, tronchi e ruscelli ovunque.
Se la valle Armea è stata sostanzialmente risparmiata dalla “tempesta perfetta” di sabato scorso, la piccola frazione ha pagato caro la furia degli elementi. Il piccolo rio Bellando, affluente del torrente Armea, si è trasformato in un fiume di fango, scogli e alberi spezzati che, rovinando giù dalla strada provinciale del bivio di Vignai (dove ieri sono morti i due operai), hanno spazzato via tutto.

Sotto i detriti ci sono ancora, quasi completamente sepolte due auto e un camper. Rimane una cancellata a chiudere una recinzione che non c’è più, un casolare in pietra. C’era anche la casa in legno di un francese e poco sopra, una villa di alcuni inglesi che hanno preso residenza nell’imperiese ed avevano acquistato l’abitazione da poco.

«C‘è stato anche un tocco fortunato di madre natura», ammette il sindaco Maurizio Caviglia quando spiega cosa è successo quella notte maledetta. Ovvero che una diga fatta di tronchi si è spontaneamente formata bloccando il torrente di scogli, rami e melma ed evitando che questo scendesse ulteriormente verso valle, coinvolgendo così altre case, altri mezzi, fabbricati e, alla fine, travolgesse anche il centro storico di Ceriana.