tribunale civile |
Cronaca
/
Imperia
/

Caso Salvagno, stabilito dal giudice maxi risarcimento anche per i familiari dell’agronomo imperiese

20 ottobre 2020 | 18:24
Share0
Caso Salvagno, stabilito dal giudice maxi risarcimento anche per i familiari dell’agronomo imperiese
Caso Salvagno, stabilito dal giudice maxi risarcimento anche per i familiari dell’agronomo imperiese
Caso Salvagno, stabilito dal giudice maxi risarcimento anche per i familiari dell’agronomo imperiese

L’uomo aveva riportato seri danni che lo hanno costretto a lunghe e dolorose cure ancora in corso

Imperia. Il giudice del Tribunale civile di Imperia Pasquale Longarini ha emesso ordinanza di condanna di risarcimento a favore dei familiari di Sergio Salvagno nei confronti  di una delle assicurazioni di William Mc Innes, il diportista americano che durante le Vele D’Epoca del 2014 aveva lanciato un razzo dalla sua imbarcazione ferendo gravemente a un occhio l’agronomo imperiese che si trovava in banchina con la figlioletta per assistere alla rappresentazione dello Sbarco dei Pirati.

Salvagno aveva riportato seri danni che lo hanno costretto a cure dolorose e prolungate che proseguono ancora oggi. Ai familiari di Salvagno  dovranno essere corrisposti, per quote diverse, in totale 800mila euro. La famiglia Salvagno è tutelata dall’avvocato Anna Maria Cuzzocrea del foro di Cuneo.

E stata, dunque, confermata  l’istanza di manleva proposta da Mc Innes tramite i suoi legali, gli avvocati l’avvocato  Tito Schivo (foto sotto) e Andrea Artioli  già accolta dal giudice Silvana Auronzo che nella primavera del 2019 aveva condannato le stesse compagnie assicurative al versamento di due milioni e mezzo di euro direttamente a Sergio Salvagno.

tito schivo

E a proposito della sentenza del giudice Auronzo stamattina a Genova si è tenuta l’udienza di appello. Si attende la sentenza.

In sede penale McInnes si era visto cancellare la condanna a un anno e 2 mesi di carcere dalla Terza sezione della Corte di Appello di Genova che lo aveva invece condannato a una  multa di 5 mila euro. La vicenda è, poi, proseguita in sede civile.