Ventimiglia e Sanremo, mancano certificati medici: elettori in isolamento e quarantena non possono votare

La nota del “centro Covid”
Sanremo. Alcuni elettori residenti a Ventimiglia e a Sanremo, attualmente in quarantena o isolamento domiciliare fiduciario, hanno protestato per l’impossibilità di poter votare. La causa che impedisce ai cittadini, risultati positivi al Covid-19 o in attesa di esito del tampone, di esercitare il diritto di voto è la mancanza della certificazione medica, rilasciata dalla Asl, necessaria per il voto domiciliare.
Viste le numerose lamentele l’ufficio Elettorale del Comune di Ventimiglia ha inviato una nota al responsabile del settore Demografico ed Elettorale del Comune di Sanremo, Roberto Gimigliano, chiedendo spiegazioni. E’ a Sanremo, infatti, che ha sede il “seggio mobile Covid” territoriale. Ma il responsabile non ha potuto far altro che informare la Prefettura di quanto sta accadendo: in quanto unico ente competente per risolvere il problema.
«Riscontro la vostra nota con la quale vengono evidenziati problemi con gli uffici Asl competenti al rilascio della certificazione medica che consenta il voto domiciliare a coloro che sono sottoposti a isolamento fiduciario o risultano positivi al COVID-19 – si legge nella risposta al Comune di Ventimiglia -. Al riguardo, purtroppo, devo rispondere che l’ufficio elettorale del Comune di Sanremo, centro Covid che si occupa del voto domiciliare di tali soggetti, non è competente nel risolvere il problema.
La Prefettura, che legge per conoscenza, potrà attivarsi se lo riterrà opportuno, intervenendo nei confronti dell’azienda sanitaria.
A tale proposito devo rimarcare come l’assenza della certificazione Asl non consente l’autorizzazione al voto domiciliare in quanto la sola richiesta del cittadino non può sostituirsi alla certificazione medica. Le sezioni che si occupano del voto domiciliare si dedicheranno in primis a coloro che hanno rispettato la regola e le tempistiche di presentazione della domanda di voto domiciliare. Essendo la previsione esclusivamente ordinatorio verranno tenute in considerazione anche le domande pervenute successivamente anche se, come è ragionevole prendere atto, nei limiti segnati dalla delicatezza dei compiti svolti».
Il problema nasce dall’interpretazione della normativa: a detta del Comune di Ventimiglia, in particolare, il termine del 15 settembre per presentare la domanda di voto domiciliare andrebbe inteso in maniera ordinatoria e non perentoria. Anche perché alcune persone sono state dichiarate positive il 16 settembre e quindi a loro, se la data del 15 fosse perentoria, il voto sarebbe di fatto impedito, con la negazione di un diritto costituzionale come l’espressione della propria preferenza di elettori.