Sanremo, sentenza shock per i resilienti di Bussana Vecchia: artista condannata a lasciare casa entro cinque mesi
E’ la prima pronuncia del tribunale di Genova sul caso delle occupazioni e degli indennizzi chiesti dal Demanio
Sanremo. E’ una sentenza shock per tutti i “resilienti” di Bussana Vecchia quella che è stata emessa dal giudice unico Andrea Del Nevo di Genova in seguito a uno dei ricorsi promossi dagli occupanti del borgo contro i provvedimenti dell’Agenzia del Demanio. Gli atti impugnati vedevano l’ente statale “svegliarsi” dopo anni di inerzia per chiedere cospicui indennizzi risarcitori per le occupazioni portate avanti dalla comunità di artisti che negli anni successivi al terremoto del 1887 si è insediata nella frazione abbandonata.
Nel dispositivo pronunciato dal tribunale e che riguarda l’opposizione di una coppia di artisti, viene intimato il rilascio degli immobili occupati da questi entro cinque mesi dalla notifica della sentenza (pubblicata lo scorso luglio). Contestualmente viene anche confermato l’indennizzo a titolo di occupazione che però è stato ridimensionato considerevolmente. Questa sentenza, tuttavia, rappresenta un precedente temibile – il primo del caso occupazioni – per tutti coloro che negli anni si sono insediati a Bussana Vecchia con l’intento di salvarla dal degrado e riconvertirla a villaggio artistico.
Il caso deciso di recente in primo grado, quindi suscettibile di ricorso, prende le mosse dall’opposizione che la signora Jana Mazurova e suo marito Wolfagang Weiser (l’uomo, purtroppo, è deceduto l’anno scorso), avevano fatto alla richiesta del Demanio del pagamento di un indennizzo per l’occupazione “senza titolo” portata avanti dalla coppia. Una cifra nell’ordine dei 70 mila euro per i periodi dal 2007 al 2017. Per quanto concerne l’immobile usato dai ricorrenti come abitazione, la coppia aveva chiesto – per tramite dei propri legali Franco e Carlo Rusca di Genova – che venisse dichiarato l’usocapione decennale o ventennale e, in alternativa, che venisse riconosciuto l’atto di vendita con il quale gli artisti avevano acquistato, tramite scrittura privata, la loro futura casa dal signor Aldo Codognato che l’aveva a sua volta comprata, con atto rogitato dal notaio Alberto Suetta, da altri soggetti nel lontano 1973. Compravendite che il giudice ritiene invalide.
A prevalere è stata la tesi dell’avvocatura dello Stato basata sul principio dell’indisponibilità del patrimonio dello Stato. Anche se terremotati e abbandonati, i beni del borgo di Bussana Vecchia – viene spiegato nelle motivazioni – non possono essere usocapiti o ceduti tra privati. Infatti, il Demanio nel 1983 si era dichiarato proprietario dell’intera frazione terremotata e di conseguenza Bussana Vecchia era “scomparsa” dalle cartine catastali.
L’unica parte favorevole alla signora Mazurova della sentenza è quella che tratta degli indennizzi. Il giudice conferma l’intervenuta prescrizione per tutti i crediti vantati dal Demanio fino al 2012. Una magra consolazione, visto che pur non dovendo cifre stratosferiche per gli anni di occupazione, i resilienti di Bussana Vecchia potrebbero venire “sfrattati” dalle loro abitazioni nel giro di poco tempo se non dovesse concretizzarsi il piano di valorizzazione in discussione tra Comune e Demanio.