Da Sanremo Giorgia Meloni lancia la campagna elettorale di Fratelli d’Italia: «Le Regionali un test sul governo»

4 settembre 2020 | 12:21
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Questa mattina il comizio del segretario nazionale di FdI: «I sondaggi dimostrano che il centrodestra sa governare al contrario del centrosinistra»

Sanremo.«Noi sappiamo governare, il centrosinistra no. Questo è il dato vero che emerge dai sondaggi che danno la riconferma dei due governatori di centrodestra uscenti e la sconfitta di quelli di centrosinistra. Queste regionali saranno un test sul governo», a dichiararlo è stata la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni, da questa mattina in visita nel Ponente ligure per sostenere in campagna elettorale i candidati del suo partito, alleato della coalizione del governatore Giovanni Toti: Gianni Berrino (assessore uscente della giunta regionale), Massimiliano IacobucciVeronica Russo e Sara Serafini.

Incalzata sulle tematiche nazionali, l’ex ministro Meloni ha risposto sulla questione migranti: «Io penso che su questo il governo dovrebbe cambiare punto di vista, non può difendere l’immigrazione strisciante e poi chiedere ai Paesi che tutelano i propri confini di non respingere i clandestini alla frontiera. Il governo dovrebbe lavorare per convincere l’intera Europa a fare fronte comune per la difesa dei confini europei. Si dice che il blocco navale non si possa utilizzare, peccato che la Gran Bretagna ha schierato le navi della marina militare a difesa dei propri confini. Noi siamo l’unica nazione d’Europa che ha deciso di essere il buco della rete anti immigrazione».

E continua, dal punto stampa allestito al Bay Club, venendo all’emergenza Covid-19: «I droni che andavano bene per gli italiani colti a uscire di casa durante la quarantena come mai non vanno più bene per controllare i migranti che fuggono dai centri di accoglienza? Io negazionista del coronavirus? I veri negazionisti stanno al governo: prima dello scoppio dell’emergenza i leader della sinistra abbracciavano i cinesi e mandavano le mascherine che sarebbero poi servite per gli italiani, in Cina».

Giorgia Meloni, arrivata a Sanremo intorno alle 11:30, aveva deciso di percorrere a piedi via Matteotti per raggiungere militanti e cittadini che l’attendevano al Bay Club. Nel pomeriggio sarà a Imperia per un incontro con le categorie del mondo del lavoro.

Le elezioni regionali

«Puntiamo che il ruolo dei Fratelli d’Italia all’interno della prossima giunta possa crescere e su questo facciamo affidamento sui cittadini della Liguria, forti di una concretezza e coerenza che in questi anni abbiamo dimostrato e di una presenza sul territorio che oggi si vede attraverso la presenza delle nostre liste, formate da tutte persone molto capaci e molto competenti che amano e conoscono il loro territorio».

Candidati alle elezioni regionali in Liguria

«Siamo abituati a fare le liste e a esprimere i nostri rappresentanti non con i nomi altisonanti buoni per i titoli dei giornali, non con i passanti votati sul blog di Casaleggio con dodici voti sulla piattaforma. Noi prendiamo persone che si sono misurate e che hanno dimostrato il loro merito perché non è vero che uno vale uno come hanno tentato di raccontare i Cinquestelle. Se prendi un passante e lo metti a fare il ministro, ti ritrovi con istituzioni che non sono in grado di dare risposte. Per cui noi abbiamo la pretesa di avere una classe politica che sia competente, che abbia scelto di misurarsi e di dimostrare la propria capacità e i risultati si vedono. Non è un caso se si vota in sei regioni e le uniche due che sono date per riconfermate certe sono le due regioni amministrate dal centrodestra, cioè Liguria e Veneto, mentre le altre quattro governate dalla sinistra sono tutte contendibili. E l’unica che non sembra contenibile ma lo è, cioè la Campania, è governata e amministrata da un signore che passa le sue giornate a insultare il Partito Democratico perché sa che pure lì se dici che sei del Pd non ti votano».

Elezioni regionali, test di governo.

«Queste elezioni regionali sono anche un test nazionale, certo, e il test nazionale sono proprio le elezioni regionali mica il referendum. Perché è facile per il M5s dire: “Il test sul governo è il referendum”. Ma come? La legge sul taglio dei parlamentari è stata votata con i voti di gente che oggi è al governo e di gente che oggi è all’opposizione e Fratelli d’Italia l’ha sempre votata perché condividiamo il principio e perché non siamo persone che fanno tatticismo. E quindi è una legge diciamo trasversale alla maggioranza e all’opposizione, mentre mi corre l’obbligo di ricordare, ai signori della maggioranza di governo, che per esempio il Pd, che oggi è al governo, quella legge non l’ha mai votata. Il test sul governo non è il referendum, troppo facile: il test sul governo sono le elezioni regionali, che diranno ancora una volta che gli italiani si vogliono liberare di questo governo nazionale»

Il ruolo dell’ex ministro Claudio Scajola

Claudio Scajola ha auspicato a ritorno verso il centro evitando i populismi: «Non so a che cosa facesse riferimento. Io posso dire noi in questi anni abbiamo lavorato in modo concreto, serio e coerente. Quella coerenza è proprio il tratto distintivo dei Fratelli d’Italia. Noi siamo persone che hanno le idee molto chiare e penso che in questa fase bisogna lavorare sulla compattezza della coalizione. Il centro destra è una coalizione messa insieme per scelta, differentemente per quello che accade per i nostri avversari che restano insieme forzatamente solo per impedire a noi di vincere le elezioni e per impedire ai cittadini di votare chi vorrebbero votare».

Il refererendum sul taglio dei parlamentari

«Fratelli d’Italia ha votato sempre a favore della legge sul taglio dei parlamentari pur essendo stata l’opposizione sia del primo governo Conte che del secondo. Siamo probabilmente l’unica forza che è sempre stata l’opposizione che ha sempre votato a favore della legge. Siamo l’unico partito che non ha prestato i propri senatori per il referendum. Fosse stato per noi il referendum non si sarebbe neanche tenuto. Ora pensiamo che sia il popolo a doversi esprimere, non è più una questione che riguarda i partiti. Il referendum non è un test sul governo, il test sul governo sono le elezioni regionali e le elezioni regionali dicono che i due presidenti uscenti del centro destra saranno riconfermati, mentre i quattro presidenti uscenti del centro sinistra sono in bilico. Significa che noi sappiamo governare e loro no».

Il tweet della De Micheli sul ponte

«Ieri il ministro delle Infrastrutture Paola De Micheli ha messo un tweet per avvertirci che è stata istituita una commissione per capire come passare da una parte all’altra dello Stretto di Messina. Dice, “Col ponte?”, Dice: “No, con la ciclabile”. E hanno fatto una commissione per studiare questo! E sempre il ministro De Micheli ci avverte che dopo lungo studiare hanno deciso di studiare il problema del trasporto scolastico dicendo che gli studenti che vanno a scuola insieme sono affetti stabili. E ci hanno pensato per settimane. Queste sono le persone che stanno al governo della nazione».

Migranti

«Abbiamo visto tante volte quanto una certa Europa predicasse bene e razzolasse male, da una parte si chiede a noi di essere maggiormente disponibili e dall’altra, per esempio, i nostri amici francesi hanno rispedito molto spesso indietro i migranti che tentavano di entrare in Francia,  ragione per la quale io penso che il governo italiano dovrebbe cambiare punto di vista. Il punto non è consentire una invasione strisciante per poi chiedere agli altri paesi europei che se mai difendono le loro frontiere di distribuire i migranti che noi facciamo entrare regolarmente. Il punto è convincere l’Unione Europea a lavorare tutti insieme per difendere i confini dell’unione, invece rischiamo di diventare il campo profughi dell’Europa. E’ una scelta irragionevole».

Decreto rilancio? «Ha rilanciato solo gli scafisti»

«Quando abbiamo tentato di aiutare i lavoratori dell’agricoltura, noi siamo stati il primo partito che ha tentato di fare proposte sulla raccolta durante il lockdown. Chiedemmo la reintroduzione dei voucher per consentire agli agricoltori di trovare una soluzione e i corridoi verdi: cioè la possibilità di consentire agli immigrati regolari che ogni anno sono protagonisti della raccolta agricola in Italia di venire comunque in Italia per poter fare la raccolta e poi tornare a casa loro come fanno ogni anno. Immigrati che rispettano le nostre regole, che con quel lavoro mantengono le loro famiglie, che aspettano ogni anno che l’Italia dia il via, che sono preparati e formati per quello e poi tornano a casa. Ci hanno detto di no. Il ministro Bellanova disse di no. Alla proposta dei voucher e a quella dei corridoi verdi. Sapete perché? Perché il tema dell’agricoltura serviva come scusa per fare una sanatoria indiscriminata di immigrati clandestini che non c’entravano niente con l’agricoltura e con il lavoro. Ed è intollerabile. Punto primo è intollerabile che in quello che si chiama “Decreto rilancio” tu stia lì a preoccuparti, invece di rilanciare le aziende italiane, di rilanciare gli scafisti, che sono l’unica attività che è stata veramente rilanciata con il decreto rilancio. Punto secondo: è scandaloso che questo Stato dica agli immigrati che entrano regolarmente e che rispettano le nostre regole per venire qui a lavorare che perderanno quel lavoro per aver rispettato le regole e che il loro lavoro andrà a gente che è entrata irregolarmente sul nostro territorio nazionale».

Covid

«Nella fase di Covid ritengo surreali le scelte del governo. Perché i droni andavano bene per gli italiani chiusi dentro casa e non per i migranti clandestini che dopo aver violato i nostri confini violano anche le regole sulla quarantena?E’ intollerabile e non si può negare che l’aumento dei contagi sia legato anche a queste scelte irresponsabili di un governo pericoloso. Le accuse di negazionismo non le accetto da nessuno e particolarmente non le accetto dalla sinistra, perché ricordo che quando noi chiedevamo di fare la quarantena per chi tornava dalla Cina, Nicola Zingaretti, segretario del Pd, andava in giro dicendo che l’unico virus era il razzismo e stava a Milano a fare l’aperitivo. Quando noi chiedevamo che il governo si dotasse di mascherine e respiratori, Di Maio mandava otto tonnellate di dispositivi anti Covid ai cinesi, intanto li prendevano per Palazzo Chigi ma per gli italiani si poteva prendere tempo. Il 12 febbraio il governo italiano è stato informato da un molto preciso report di esperti veri su tutto quello che sarebbe accaduto ma il governo non stava facendo assolutamente niente quindi i negazionisti del virus stanno al governo. Sono tutti quelli che non hanno preso disposizioni in tempo. Le proposte per combattere il virus le abbiamo fatte noi»».

Scuola

«Il nostro capacissimo ministro dell’istruzione ha avuto come massima idea quella di spendere qualche centinaio di migliaia di euro in utilissimi banchi a rotelle con i quali i ragazzi potranno fare l’autoscontro in classe. Perché questo è quello che accade quando prendi un passante e lo metti a fare il ministro: accade che quello non sa di cosa stia parlando. E i risultati purtroppo non ricadono su quella classe politica. I drammi ricadono su milioni di famiglie».

Reddito di cittadinanza

«Non se ne può più di avere una politica che considera la ricchezza guadagnata qualcosa da colpire, per cui se tu ti rimbocchi le maniche, lavori e produci ricchezza sei un nemico, però se invece stai a casa senza fare niente, ti paghiamo con il reddito di cittadinanza. Non ne possiamo più. Noi vogliamo sostenere e premiare chi lavora, vogliamo la dignità per i nostri cittadini. Chi vive di rendita e chi vive di assistenza alla fine dipende dalla politica, e chi vive di lavoro no. Ed è questo che a loro non va giù. Ed è per questo che noi vogliamo costruire un’Italia nella quale le persone abbiano sulla base del loro lavoro e dei loro sacrifici il merito»

Sul bonus monopattino.

«Il dato che mi spaventa più di tutti è quello che dice che il 38,9 per cento delle aziende italiane rischia di non sopravvivere. E’ il dato più spaventoso perché noi ci dobbiamo ricordare che lo Stato non crea ricchezza. Lo Stato può decidere di redistribuire una ricchezza che viene creata, ma quella ricchezza la creano le imprese. Se quelle imprese chiudono, noi siamo spacciati. Le abbiamo provate tutte: abbiamo chiesto di togliere i vincoli, abbiamo chiesto di considerare gli anni fiscali 2019-2020 come un unico anno fiscale perché si potessero compensare gli utili del 2019 con le perdite del 2020. Abbiamo chiesto per chi aveva avuto una contrazione del fatturato si potesse trattenere l’iva sulle nuove fatture fino a 100mila euro per il 50 per cento. Abbiamo fatto proposte di ogni genere: non ne è stata approvata neanche una. Perché loro avevano altre priorità: il bonus monopattino. Poi dice, “In Europa non ci rispettano perché voi populisti, voi sovranisti”. No, in Europa non ci rispettano perché non è che serve essere tedesco per capire che se mentre il 40 per cento delle tue imprese sta chiudendo tu spendi 240milioni di euro per i monopattini sei un matto e non ti meriti niente, lo penso pure io che sono italianissima. Siete voi che non vi fate rispettare da nessuna parte con le vostre surreali idee e proposte».

Il mare e la mancanza di infrastrutture

«Abbiamo questa risorsa straordinarie che è il mare, qui in Italia. E’ una delle nostre più grandi infrastrutture e non l’abbiamo mai considerata tale. Una delle nostre proposte è l’istituzione del Ministero del Mare, quindi turismo, pesca, infrastruttura portuale. Vi pare normale che le merci che arrivano dall’estero preferiscono circumnavigare l’Europa e andare ad Amsterdam o a Rotterdam perché con le infrastrutture interne italiane ci vuole molto di più ad arrivare se si arriva nei porti italiani? E’ una follia. Noi perdiamo 70 miliardi di euro l’anno solo per questa ragione».

Scuola

«Ci sono alcuni presidenti di regione che hanno valutato ipotesi di posticipare l’apertura delle scuole, non sta a me dirlo. Il punto è che mi pare si sia arrivati molto tardi. Questo è un governo che ha perso tantissimo tempo, forse sperando che le scuole non riaprissero o di avere la scusa per non riaprire le scuole mentre in tutto il resto di Europa sono state riaperte nello scorso anno scolastico. Semplicemente questo governo non aveva un’idea su come poter riaprire in sicurezza, l’unica idea che ha messo in campo il nostro geniale ministro dell’Istruzione sono questi inutili banchi a rotelle per i quali abbiamo speso centinaia di milioni mentre si potevano fare cose molto più serie e intelligenti, ma chiaramente servivano dei tempi. Bisognava occuparsene per tempo ma il governo non è stato capace di farlo».

Sul Governo in carica

«Il Governo non può andare avanti comunque. Mentre il taglio dei parlamentari è una norma che è stata approvata con i voti trasversali di maggioranza e opposizione, rispetto alla quale hanno votato tutti, partiti di maggioranza e opposizione, quindi non si può dire che la norma sia una norma sostenuta in blocco da questo governo, sicuramente sarebbe un grande disconoscimento del M5s che ha portato questa battaglia come propria bandiera e che ha pensato che mettendo insieme l’elezione del referendum con quella delle regionali poteva recuperare qualcosa però oggettivamente c’è da dire che il vero test sul governo è quello in cui si vota per questioni diciamo politiche sulle quali non ci sono stati voti trasversali. Per me il test sul governo sono le elezioni regionali, poi gli italiani se detestassero questo governo così tanto da tenersi quelli che ci sono, io non cambio le posizioni di Fratelli d’Italia per ragioni di dati. Abbiamo sempre votato a favore perché siamo favorevoli al principio, se poi gli italiano lo vogliono bocciare lo boccino pure».