Da Imperia al monte Antoroto, escursione sull’ultima vetta d’estate

17 settembre 2020 | 09:42
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Da Imperia al monte Antoroto, escursione sull’ultima vetta d’estate

Costituito da calcari di origine sedimentaria, caratteristica geologica tipica delle Alpi Liguri, è interamente visibile fin da Valdinferno, poco dopo l’abitato di Garessio

Imperia. Domenica 20 settembre prende il via un’escursione sull’ultima vetta d’estate: il monte Antoroto, che rappresenta la prima vetta alpina delle Alpi Liguri di una certa rilevanza (2.144 ms.l.m.).

Costituito da calcari di origine sedimentaria, caratteristica geologica tipica delle Alpi Liguri, è interamente visibile fin da Valdinferno, poco dopo l’abitato di Garessio. La vetta rappresenta un punto panoramico di straordinario interesse: mentre verso est appaiono le Langhe, non essendovi alcuna cima più alta frapposta, a sud il panorama è dominato dalla catena Armetta-Galero: quest’ultimo monte si distingue nettamente in direzione di Garessio; se l’atmosfera è sufficientemente tersa, lo sguardo può facilmente sorvolare lo spartiacque che sostanzialmente segue il confine tra Piemonte e Liguria e giungere fino al mar Mediterraneo. Dall’Antoroto sono inoltre visibili Ormea, alla base del suo versante meridionale, e ad oriente l’aguzzo pizzo d’Ormea e il tozzo Mongioie; verso settentrione nessun ostacolo impedisce di volare con lo sguardo dalla Val Casotto fin oltre la pianura piemontese, comprendendo in un sol colpo d’occhio tutte le cime dal Monviso al Monte Rosa e oltre, fin verso le Alpi Centrali e Orientali.

La lunga cresta che presenta anche alcuni spuntoni rocciosi di interesse alpinistico, è composta da calcari sedimentari; più in basso agli affioramenti rocciosi e alle praterie si sostituiscono in particolare sui versanti settentrionali estese faggete. Gli insediamenti umani permanenti stanno molto più in basso, si tratta delle borgate montane di Garessio, Ormea, Frabosa e Pamparato, caratterizzate un tempo da quel tipo particolare di costruzioni definite a “tetto racchiuso” la cui copertura era costituita dalla paglia di segale e di cui non restano che poche tracce.

La dorsale, i pascoli e le conche che salgono all’Antoroto sono comprese in un importante SIC, della rete Natura 2.000, che si estende per una superficie di circa 1.000 ettari e comprende boschi e praterie alpine. Fra gli elementi vegetali più rappresentativi spicca la presenza di Fritillaria tubiformis [moggridgei] nella sua versione gialla, con numerose e abbondanti stazioni, ma sono presenti anche Stelle alpine, nigritelle, saxifraghe, orchidee ed i bellissimi boschi di faggi. Dal punto di vista faunistico oltre a un ricco popolamento ornitico (soprattutto coturnici – fam. galliformes) è da segnalare la presenza consolidata in Val Casotto di un branco di lupi costantemente monitorato.

SCHEDA TECNICA
Dislivello 950 metri
Durata circa 6 ore + soste
Difficoltà: E – Escursionistica

Escursione consigliata a persone che abbiano un minimo di allenamento di camminata in salita su sentieri a volte esposti e con dislivello impegnativo.

DATI LOGISTICI
Ore 7.30 – Imperia Oneglia – parcheggio Agnesi lato mare per compattamento macchine
Ore 9.00 – Orario indicativo di inizio escursione dal parcheggio di Val d’Inferno

INFO E PRENOTAZIONI
Barbara Campanini 346 7944194 (GAE)

EQUIPAGGIAMENTO
(I partecipanti troveranno sul sito myben.it i dettagli sui comportamenti da adottare secondo le norme Anticovid indicate dalle autorità!)

«Vivamente consigliati bastoncini e scarponcini da Trekking con buona suola, pantaloni lunghi, pile, magliette di ricambio a manica corta e lunga (stagione pazzerella!!!) possibilmente non di cotone, giacca a vento, kway o mantella impermeabile, guanti, cappello, occhiali da sole, una borraccia con sufficiente scorta d’acqua pari a minimo un litro e mezzo» – consigliano gli organizzatori.