Bussana Vecchia rischia di tornare un borgo “fantasma”, l’appello degli artisti ai politici: «Venite qui da noi»
Quella pronunciata di recente, a Genova, è solo la prima sentenza attesa nel borgo. Ne arriveranno altre, agli altri abitanti
Bussana Vecchia. «Ma la politica dov’è? Dove sono tutti questi candidati per la regione che non si esprimono nei nostri confronti, che non rilasciano dichiarazioni, che stanno zitti, e un po’ sornionamente dicono che siamo una realtà turistica importante per tutta la Liguria? Vogliamo vederli, parlare con loro, e sapere qual è il loro pensiero su di noi».
E’ l’appello ai candidati alle elezioni amministrative regionali del 20 e 21 settembre della comunità di artisti abitanti a Bussana, che hanno appreso la notizia, inaspettata quanto tragica, della sentenza che condanna una di loro, Jana Mazurova, 68 anni, a lasciare l’immobile in cui vive entro cinque mesi in favore dell’Agenzia del Demanio, considerata dal giudice unico Andrea Del Nevo della terza Sezione Civile del Tribunale di Genova, legittima proprietaria di tutte le case presenti nel borgo.
Un paese costruito intorno a un’antica chiesa di cui restano, ora, solo le mura esterne. Completamente distrutta da un terremoto nel 1887, Bussana Vecchia era stata abbandonata dagli abitanti e poi ripopolata a partire dalla anni Sessanta del secolo scorso da una comunità di artisti che ha trasformato il borgo in una località che oggi attira visitatori e turisti grazie proprio grazie alla presenza di botteghe, atelier, ma anche bar e piccoli Bed & Breakfast realizzati dagli attuali abitanti. Un paese che ora rischia di tornare ad essere fantasma.
Quella pronunciata di recente, a Genova, è solo la prima sentenza attesa nel borgo. Ne arriveranno altre, agli altri abitanti. Gli immobili riadattati, infatti, sono al centro di una querelle legale iniziata nel 1968 con un primo tentativo di sgombero e andata avanti per anni tra lo Stato e gli artisti che rivendicano l’usucapione. La causa tra Jana Mazurova e l’Agenzia del Demanio è iniziata quando la donna, così come gli altri abitanti del borgo, ha ricevuto la richiesta “di pagamento di indennità per l’utilizzo senza titolo” dell’immobile.
«La situazione si sta facendo seria – dice Daniela Mercante, hobbista – perché questa sentenza che arriva contro un’abitante storica del villaggio, grazie alla quale esiste Bussana Vecchia, ci sta preoccupando. Vorremmo che la politica si interessasse di noi, perché questa nostra situazione non può essere risolta solo giuridicamente. Siamo una realtà ormai conosciuta in tutto il mondo: non è giusto che un giudice, che probabilmente neanche conosce Bussana Vecchia, legiferi su di noi».
Gli artisti rivendicano il lavoro fatto che è anima ed essenza del borgo. E sono pronti a resistere: «Non abbiamo nessuna intenzione di lasciare questo villaggio – dicono – Anche perché credo che non converrebbe a nessuno visto che siamo un valore aggiunto per il turismo della zona. Persi noi, cosa sarebbe di Bussana Vecchia? Un ammasso di macerie o un borgo di quelli d’élite con ristrutturazioni di lusso, campi da tennis e piscina? Non lo sappiamo ma, di certo, non sarebbe più quella che è Bussana Vecchia».