Bordighera, a tu per tu con il sindaco Ingenito: dall’endorsement a Piana alle scuole, non tralasciando il tema Rivieracqua
Sul presidente del consiglio uscente: «E’ una persona preparata, conosce il territorio e quelli che sono i progetti che abbiamo in itinere»
Bordighera. A pochi giorni dalla chiamata alle urne per l’elezione del nuovo consiglio regionale, il sindaco di Bordighera Vittorio Ingenito torna ad appoggiare pubblicamente la candidatura di Alessandro Piana, presidente del consiglio regionale uscente e capogruppo della Lega. «Ho conosciuto il presidente Piana in questi anni e ho apprezzato tantissimo la sua capacità di dialogo – dichiara il primo cittadino della Città delle Palme – E’ una persona preparata, conosce il territorio e quelli che sono i progetti che noi abbiamo in itinere a Bordighera».
Tra quanto fatto nel quinquennio appena trascorso dal governo uscente guidato dal presidente Giovanni Toti, Ingenito elogia soprattutto la privatizzazione dell’ospedale Saint Charles di Bordighera: «A lasciare una vera impronta sul territorio – dice – E’ la conclusione del processo di privatizzazione dell’ospedale Saint Charles: e ha una matrice leghista. Questo consentirà non solo la riapertura del pronto soccorso, ma anche uno ospedale più efficiente e tempi di attesa minori. Questa è la ragione per cui ho deciso di dare il mio voto ad Alessandro Piana e a Mabel Riolfo».
Nonostante l’endorsement verso due esponenti della Lega nell’Imperiese, Ingenito continua a dichiararsi civico: «Al momento resto civico – dichiara – Ma ho riconosciuto nelle capacità delle persone che esprimono la Lega questa politica così efficace per il territorio che è davvero vicina alle mie idee. Al di là di quelle che possono essere le grandi linee strategiche sulle quali si muovono i partiti politici, io ho sempre guardato il territorio e le persone che lo rappresentano e devo dire che Piana è persona capace, moderata, di grande dialogo e come presidente del consiglio lo ha sempre dimostrato».
Tema “caldo”, oltre a quello elettorale, è la riapertura delle scuole che a Bordighera è slittata di 10 giorni, così come in altri comuni dell’Imperiese, rispetto al resto della Liguria. Le ragioni vanno ricercate negli interventi di adeguamento alle norme antisismiche dei plessi scolastici cittadini, oltre alla necessità di trovare una struttura dove ospitare gli alunni e consentire alle classi di mantenere le distanze richieste per prevenire il contagio da Covid-19. «I lavori alle Rodari e in via Pelloux sono iniziati non appena terminata la chiusura per il lockdown – spiega il sindaco – Abbiamo anche in costruzione la nuova scuola sempre in via Pelloux: questo il motivo principale dello slittamento». E per quanto riguarda il trasferimento di alcune classi: «Abbiamo avuto la possibilità, grazie anche all’intervento dell’assessore Stefano Gnutti, di trovare questa finestra con la scuola di villa Palmizi: un ritorno alle origini, che facciamo con piacere». Per la sistemazione dell’ex scuola privata il comune ha stanziato 36mila euro, mentre altri 90mila euro per lavori di adeguamento arriveranno direttamente dal Ministero: «Siamo per ora l’unico ente in provincia di Imperia che è riuscito a trovare lo storno di queste risorse dal Ministero dell’Istruzione. Avevamo già approntato una variazione di Bilancio, ma non ce ne sarà bisogno», spiega Ingenito, che resta fermo su un punto: la necessità di misurare la temperatura a scuola nonostante il “no” imposto dai ministri Azzolina e Speranza. «Ho chiesto con forza alla dirigente scolastica di seguire le linee guida dell’Asl che prevedono che entro la prima ora ci sia la rilevazione della temperatura degli alunni e che le aule vengano areate almeno dieci minuti ogni ora almeno. Una serie di prescrizioni che consentono effettivamente di ridurre il rischio», dice il sindaco.
Altro tema tornato prepotentemente alla ribalta delle cronache imperiesi è quello dell’acqua. Un punto sul quale Ingenito non ha tutti: «Bordighera farà di tutto per non entrare in Rivieracqua – dichiara – Una società che si trova in uno stato di insolvenza. Ricordiamo che Rivieracqua ha richiesto una procedura di concordato preventivo che ha evidenziato una serie di criticità nel funzionamento della società stessa. In primis è sufficiente leggere le relazioni del collegio sindacale dove si evince che questa società nonostante le perdite maturate (due milioni di euro nel 2018 con un patrimonio negativo di oltre 8 milioni) non ha attuato quelle prescrizioni che erano state suggerite dal collegio sindacale». Secondo il sindaco: «Non c’è stato un management all’altezza della situazione, come evidenziano i risultati». Questo il motivo per cui Bordighera non ha conferito, come invece previsto dall’Ato idrico, il proprio patrimonio nella società consortile a capitale pubblico. «Bordighera paga l’acqua un terzo rispetto agli altri ma continua a fare investimenti sul proprio acquedotto. Nonostante questo ci viene richiesto di entrare in questa società. Noi non entreremo – afferma Ingenito – Chiederemo con forza che venga costituita una nuova società, dovrà esserci sicuramente un privato che abbia competenze e capacità per gestire l’acqua. In quelle condizioni allora conferiremo il nostro patrimonio, perché è quello che prescrive la legge, ma lo faremo chiedendo che vengano effettuati investimenti come abbiamo fatto noi fino ad oggi».