Sanremo, si cerca una exit strategy per le associazioni di piazza Cassini. Amaie batte cassa

6 agosto 2020 | 10:26
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Sanremo, si cerca una exit strategy per le associazioni di piazza Cassini. Amaie batte cassa

Presto un nuovo regolamento sugli spazi concessi dal Comune. Assessore Ormea: «Andrò in tour in tutte le sedi per verificare l’uso degli spazi»

Sanremo. Si cerca una exit strategy e una sede alternativa per le associazioni di volontariato che hanno sede nei locali di proprietà di Amaie Spa in piazza Cassini. Si tratta principalmente di Angsa (genitori di bambini autistici) e dei laboratori tessili di Pigna Mon Amour che si trovano ai pian bassi dell’edificio.

Il motivo? La società interamente partecipata da Palazzo Bellevue, vuole valorizzare – fare cassetta, detto volgarmente – quegli spazi attualmente concessi in comodato d’uso gratuito, quindi revocabile in ogni momento. Locali che sarebbero molto appetibili sul mercato, trovandosi in pieno centro, a pochi passi da via Palazzo e da via Matteotti. Le stime fatte dal management della partecipata parlano di un incasso annuo potenziale nell’ordine di 60 mila euro, una cifra neanche lontanamente compatibile con le possibilità di enti che sopravvivono grazie al volontariato dei soci o a contributi pubblici.

Il caso di piazza Cassini – sollevato in consiglio comunale dal consigliere di Liguria Popolare Andrea Artioli – potrebbe non essere l’unico che la giunta Biancheri dovrà affrontare da qui a poco tempo. La prossima settimana, infatti, l’assessore al Patrimonio Silvana Ormea porterà in approvazione il nuovo regolamento sulle concessioni e le locazioni di beni del Comune, strumento utile anche per fare una cernita delle sedi nella disponibilità del municipio. «Appena sarà approvato il nuovo regolamento andrò a visitare tutte le sedi delle associazioni cittadine per rendermi conto di persona di come sono utilizzate. L’obiettivo per le realtà che rimarranno prossimamente orfane degli spazi di piazza Cassini è quello di trovare una struttura alternativa in cui ricollocarle», spiega l’assessore Ormea.