Sanremo, musicista parcheggia nei giardini pubblici. Costretto dai vigili a stoppare l’esibizione per spostare l’auto

23 agosto 2020 | 07:00
Share0

I festeggiamenti si sono svolti nel dehor dell’hotel Marinella già finito al centro delle polemiche per i tavoli esposti di fronte ai due monumenti ai caduti

Sanremo. Dopo aver scaricato gli strumenti del mestiere, musicista lascia l’auto al centro dei giardini pubblici in cui si deve esibire, salvo poi essere costretto dalla polizia municipale a interrompere la performance per rimuovere il mezzo in sosta vietata. Il fatto, avvenuto sotto gli occhi dei passanti e degli ospiti della festa in corso nel dehor del ristorante-albergo Marinella (tra quelli concessi in deroga dal Comune grazie alla delibera Spazio Aperto), è accaduto ieri sera, quando gli agenti della municipale sono intervenuti per far rimuovere un Suv parcheggiato nel mezzo del chiosco di via Ruffini.

All’intervento dei vigili l’artista, ingaggiato per suonare alla cerimonia, si sarebbe giustificato dicendo di essere rimasto “intrappolato” al centro dei giardini da altri veicoli  parcheggiati sulla strada mentre si apprestava a scaricare gli strumenti musicali, non riuscendo più a uscire dallo slargo prima dell’inizio del concerto. Qualcuno, inoltre, gli avrebbe consigliato dì lasciare il mezzo temporaneamente in quel punto. All’arrivo della municipale, è risultato impossibile per l’uomo rimediare tempestivamente alla “distrazione” perché altri mezzi, parcheggiati anch’essi in sosta vietata, ne impedivano di fatto il ritorno sulla carreggiata.

Dopo un po’ di tempo trascorso invano in attesa del carro-attrezzi che avrebbe dovuto rimuovere le macchine che bloccavano l’uscita del Suv, il cantante è stato invitato ad allontanarsi a bordo della propria vettura: per riuscirci, non ha avuto alternative che passare con gli pneumatici sopra al curatissimo verde pubblico che perimetra la zona. Al protagonista della vicenda è stata inflitta la normale sanzione per divieto di sosta di 87 euro.

Il dehor di chiosco Ruffini era già balzato agli onori delle cronache, a inizio estate, dopo l’intervento pubblico del presidente del consiglio comunale Alessandro Il Grande – noto esponente della destra storica cittadina -, che anche a nome dell’associazioni d’Arma aveva criticato aspramente l’inopportunità per l’amministrazione comunale di concedere l’installazione di un dehor all’interno di un’area dove si trovano ben due monumenti ai caduti.