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Sanremo, lo storico Andrea Gandolfo ricorda il fondatore del Teatro Ariston Aristide Vacchino

3 agosto 2020 | 15:39
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Sanremo, lo storico Andrea Gandolfo ricorda il fondatore del Teatro Ariston Aristide Vacchino

In occasione del 113° anniversario della nascita del celebre imprenditore sanremese

Sanremo. Lo storico Andrea Gandolfo in occasione del 113° anniversario della nascita del celebre imprenditore sanremese Aristide Vacchino, fondatore del Teatro Ariston di Sanremo e tra i cittadini più illustri della Città dei fiori, ne ritrae un breve profilo biografico.

«Aristide Vacchino nacque a Genova il 3 agosto 1907 da Carlo e da Emilia Accatino. Dopo la morte improvvisa del padre nel 1918, il quale nel 1908 aveva fondato il Cinema Sanremese di via Vittorio Emanuele (l’attuale via Matteotti) e assunto in seguito la gestione del Teatro Principe Amedeo, il teatro comunale cittadino sorto nel 1875, l’azienda di famiglia aveva subito una momentanea battuta d’arresto. La vedova Emilia e il giovane Aristide assunsero così la difficile eredità paterna e posero con passione le premesse per un allargamento della loro impresa, che avvenne nel 1933 con l’acquisto del Centrale, un elegante cinema-teatro edificato nel 1925 nel centro cittadino sulla struttura del preesistente Cinema Marconi. Del complesso faceva parte anche il Tabarin Florida, un locale di piccole dimensioni, inaugurato nel 1929.

Dopo il periodo bellico, il 6 giugno 1947 Vacchino aprì il Giardino, un cinema all’aperto, sulla cui area, nel 1953, iniziarono i lavori di costruzione di un grandioso complesso destinato allo spettacolo: il “Centro Ariston”. Nel 1957 venne inaugurato l’Ariston all’aperto, una vasta arena situata sul tetto dell’edificio di via Matteotti; il 5 dicembre 1962 fu invece la volta dell’Ariston Mignon (l’attuale Ritz), una sala di 446 posti, a forma di conchiglia, decorata con bassorilievi in metallo dello scultore Alfieri. Infine, l’Ariston, un cinema-teatro, capace attualmente di 1909 posti, suddivisi tra platea e galleria, con 16 palchi, che venne inaugurato il 31 maggio 1963 con la proiezione del film Gli ammutinati del Bounty.

Oltre a ridottare la città di un vero e proprio teatro, dal momento che il principe Amedeo non era stato più ricostruito dopo la fine della guerra, già all’epoca della sua apertura, il “Centro Ariston” rappresentò un cospicuo esempio di complesso polifunzionale caratterizzato da comfort d’ambienti, eleganza di arredi e di decori, soluzioni tecniche d’avanguardia, notevoli attrezzature sceniche e servizi multimediali di ultima generazione. Il Teatro Ariston è inoltre celebre per essere la sede del Festival della Canzone italiana dall’edizione del 1977. Verso la fine degli anni Sessanta, con l’acquisizione dell’Orfeo, un cinema-teatro aperto al pubblico il 23 ottobre 1962, il commendator Vacchino completò la mappa di una presenza nel panorama dell’imprenditoria cinematografica locale consolidata nell’arco di un sessantennio.

Dopo la sua scomparsa, avvenuta a Sanremo l’8 dicembre 1980, la guida dell’azienda familiare è passata ai figli Carla e Walter, che hanno saputo avviare una nuova fase di sviluppo del loro gruppo, che oggi appare ulteriormente rafforzato. Alla sua memoria viene svolta annualmente una regata internazionale di canottaggio nella rada di Sanremo, organizzata dall’Associazione Canottieri Sanremo» – scrive Gandolfo.