Ponte Genova San Giorgio, Salini Impregilo: «Paura tutti i giorni di non farcela, ma ci siamo riusciti nonostante tutto»
«Sono contento che oggi si ricordi tutti che cosa abbiamo fatto, come lo abbiamo fatto, sfidando le difficoltà, ma soprattutto le 1200 persone che lo hanno fatto con le loro mani»
Genova. «Il momento più difficile? Tutti i giorni, quello di non riuscire a farlo in tempo, di non rispettare il nostro impegno a causa del maltempo, del Covid, di tutto. Ma ce l’abbiamo fatta lo stesso». Sono le parole, pronunciate davanti ai cronisti al termine della cerimonia di inaugurazione del nuovo ponte Genova San Giorgio, dell’amministratore delegato di WeBuild, Pietro Salini. L’impresa, i cui operai hanno lavorato giorno e notte per ricostruire il ponte, è oggi sinonimo di eccellenza italiana, capacità, entusiasmo, voglia di fare.
E oggi, su quel ponte tanto atteso dalla Liguria, Salini era insieme a una delegazione di quei 1200 operai che, con le proprie mani, hanno dato forma all’infrastruttura ideata da Renzo Piano, che ha donato il progetto, pensando al nuovo ponte come alla carena di una nave bianca tra le colline del Polcevera.
«Oggi è una bella giornata di celebrazione del lavoro – ha detto Salini – Io sono contento che oggi si ricordi tutti che cosa abbiamo fatto, come lo abbiamo fatto, sfidando le difficoltà, ma soprattutto le 1200 persone che lo hanno fatto con le loro mani».
Che cosa significa “modello Genova”? «Significa allineare gli interessi, allineare il lavoro, e andare tutti nella stessa direzione. Questo è quello che si può fare ovunque. Non ci sono regole che sono state violate, non ci sono leggi speciali che sono state utilizzate, perché abbiamo utilizzato sempre le stesse leggi», ha risposto Salini. Niente scuse, dunque, d’ora in avanti, per completare in tempi ragionevoli le opere necessarie al Paese. Secondo l’ad di WeBuild, chi non lavora allo stesso modo utilizza la burocrazia come una scusa: «E’ l’alibi dietro cui si nascondono tutti: “non abbiamo le regole per fare”, dicono, Non è vero, qui sono state impiegate le regole di tutti gli altri cantieri che ci sono in Italia», solo che il ponte è stato fatto «da persone che volevano ottenere un risultato e lo hanno ottenuto».