Nell’Imperiese le attività straniere non conoscono crisi e portano la provincia al quarto posto della classifica nazionale

28 agosto 2020 | 08:54
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Nell’Imperiese le attività straniere non conoscono crisi e portano la provincia al quarto posto della classifica nazionale

La crescita registrata tra gennaio e giugno 2020 ha tuttavia subito un rallentamento a causa dell’emergenza sanitaria. I dati di Unioncamere

Imperia. Nell’Imperiese le imprese guidate da stranieri non conoscono crisi e portano la provincia al quarto posto della classifica nazionale. È quanto emerge dall’ultimo rapporto Unioncamere e InfoCamere relativo al primo semestre dell’anno in corso.

Secondo lo studio tra gennaio e giugno 2020 le attività imprenditoriali fondate da cittadini originari di altri paesi hanno avuto un’incidenza del 16,5%. La classifica nazionale colloca ai primi posti Prato (30%), Trieste (17,3%) e Firenze (16,9%).

A livello regionale Genova si trova al settimo posto, 15,1%, seguita da Savona e La Spezia, entrambe con una percentuale dell’11,4%. La provincia ligure con il tasso di crescita maggiore è stata invece Savona (+1,6%), seguita da Imperia (+1,3%), Genova (+1%) e La Spezia (+0,8%).

Nei primi sei mesi di quest’anno la Liguria ha contato 245 imprese straniere in più, frutto di un saldo positivo tra iscrizioni (884) e cessazioni d’impresa (639). Il numero totale sale così a 22.072 che colloca la regione al secondo posto in Italia per incidenza dell’imprenditoria straniera sul territorio (13,7%). Al primo posto si trova la Toscana con il 14,2%. Il saldo è quindi positivo, anche a livello nazionale: le 6.119 unità in più portano lo stock di imprese di stranieri a raggiungere il valore di 621.367 unità, l’1% in più rispetto al 31 dicembre scorso.

La crescita, secondo Unioncamere, ha tuttavia subito un rallentamento a causa dell’emergenza sanitaria. Nel 2019 il bilancio tra aperture e chiusure di imprese di stranieri aveva infatti registrato il 40% in più rispetto al 2020.

A livello nazionale l’impresa individuale è la forma giuridica più diffusa, essendo adottata nel 76,5% delle iniziative imprenditoriali straniere, il restante utilizza la forma di società di capitali.

La comunità più numerosa (con 63.619 attività) è originaria del Marocco, seguita da quella cinese (52.727) e da quella romena (52.014). In alcuni casi si formano dei veri e propri cluster legati ai Paesi di origine dei titolari: per esempio, l’85% della presenza senegalese è nel commercio, come anche il 70% circa di nigeriani, marocchini e albanesi, mentre opera nelle costruzioni il 59% dei romeni e il 40% degli egiziani.

Rimanendo sui settori, il maggior numero di iniziative di stranieri si registrano nel commercio (circa 160 mila), l’edilizia (120 mila) e l’alloggio e ristorazione (48 mila). I settori con l’incidenza più elevata di imprese di stranieri restano tuttavia quelli delle telecomunicazioni (32,9%) e della confezione di articoli di abbigliamento (dove si arriva al 32%).